Home      

Parrocchia San Pietro - Abbiategrasso (MI) - Corso San Pietro 64 - 0294967330 - parrocchia@sanpietro.cc

 

 

    Cerca nell'alfabeto quello che ti serve   

 

  A  B  C  D  E  F  G  H  I  L  M  N  O  P  Q  R  S  T  U  V  Z    altro  

 

Suor Ornella Festa
Suor Ornella Partenza 2017
Suor Ornella Partenza 2023

 




  pagina precedente 

Suor Ornella

 pagina iniziale   

Professione perpetua Un saluto da Suor Ornella - febbraio 2011 Auguri di Natale - 2012
Un grazie da Roma Buon Natale 2011 dalla Guinea Bissau 22 Ottobre 2017
Prima della partenza Una richiesta di aiuto 2011: ecco il progetto 6 Novembre 2017
Finalmente dalla Missione Una cappella per la Guinea Bissau  
Ultime notizie dalla Missione Una Chiesetta per la Missione di Sr.Ornella  
Buon Natale Un saluto al Gruppo Missionario - gen 2012   
Buon anno Piantina della Chiesetta  
3 giugno 2008 Venga il tuo Regno - aprile 2012  
20 agosto 2008 Una testimonianza dalla Guinea - apr.2012  
gennaio 2009 Un saluto dalla Guinea  
Saluto a Suor Ornella: torna in Guinea Bissau La nuova cappella a Cossubà  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 Novembre 2017

 

carissimo Don Giuseppe come stai?

spero tutto bene. Salutami tanto Rita.

io sto benone, grazie a Dio, il 19 novembre celebreremo i 40 anni della diocesi di Bissau, i 13 vescovi della sub regione dell'africa occidentale: Guinea-Biisau, Mauritania, Senegal e Capo Verde sono stati invitati...durante la celebrazione saranno ordinati due sacerdoti diocesani e un diacono.

è un momento di grazia per la Chiesa della Guinea, impegnata nel sinodo diocesano: con tema Evangelizzazione e Nuova Evangelizzazione.

da parte mia mi sto inserendo nella pastorale, insieme alle mie sorelle.

Don Giuseppe conto sempre sulle vostre preghiere.

saluti a tutti

in allegato la lettera per ringraziare i parrocchiani dell'offerta che mi avete dato prima che partissi.

le foto dei banchi li mando a don Leandro via whatsapp.

sr. Ornella Garzetti

 

 

7 Novembre 2017                                                                                                     Bissau

Carissimi Don Giuseppe, Don Leandro, carissime Suore Figlie di Betlem e parrocchiani

Eccomi a voi dopo poco più di un mese dal rientro in Guinea-Bissau, il tempo vola! L’inserimento sta andando bene, rientro in una realtà che già conosco un poco e che amo, questo è un vantaggio. Molte cose sono rimaste le stesse, in fondo quattro anni sono pochi, ma ho notato anche alcuni cambiamenti, segno che il Vangelo si sta facendo strada nel cuore delle persone e dal di dentro cambia la prospettiva, la mentalità. Una grande gioia per me vedere comunità cristiane vivaci, piene di giovani che si stanno organizzando per  assumere le spese della propria Chiesa Locale, attraverso sensibilizzazione alla partecipazione attiva. In Guinea-Bissau per ora non esiste l’8 per mille. Certo qui le cose si muovono più lentamente,  si stanno formando molti giovani in gamba … una speranza per il futuro. È stata una grande gioia per me riabbracciare le sorelle Missionarie dell’Immacolata che in questi anni hanno portato avanti le attività missionarie e rincontrare tanti che avevo accompagnato negli anni passati nella comunità di Bissorã, attualmente mi trovo a Bissau, mi hanno chiesto di rimanere qui. Ho potuto percepire nella gente un grande bisogno di essere ascoltata, di ricevere orientamento, di sentire una parola di incoraggiamento e di speranza.

Rispetto all’offerta che mi avete fatto, come vi avevo già anticipato ho pensato insieme alla superiora delegata sr. Alessandra Bonfanti e alle mie consorelle di destinarla alla pastorale dell’educazione. Riteniamo sia questa un’area in cui investire sempre più, per garantire che tutti i bambini possano accedere all’istruzione. A partire dalla formazione umana e integrale dei bambini che si spera ci sarà un futuro più dignitoso per tutto il popolo della Guinea-Bissau.

Nei villaggi coordiniamo scuole elementari in collaborazione con la popolazione locale, una mia consorella sr. Eliane si occupa della formazione dei professori e garantisce che la qualità di insegnamento si mantenga buona, orientando e facendo da supervisore. Negli anni sono state costruite una quindicina di scuole in autogestione nell’area Regione Oio, Mansoa-Bissorã attualmente ogni hanno abbiamo a che fare con circa 5.300 alunni.

Con il tempo i banchi di scuola si sono usurati, così parte della vostra offerta è stata destinata alla compra di nuovi banchi, di scrivanie per i professori e di armadi per raccogliere il materiale didattico. L’altra parte l’abbiamo usata per il sussidio che ogni mese diamo ai 80 professori.

4 scrivanie corredate di sedia            70.000,00 F cfa l’una per un totale di           280.000,00 F.cfa

100 banchi di scuola                          50.000,00 F cfa l’uno per un totale di           500.000,00F. cfa

2 armadi di ferro                             110.000,00 F cfa l’uno per un totale di               220.000,00F cfa

Totale: 1.000.000,00 F cfa. / equivalente in euro 1.538

Questo é andato a beneficio degli alunni delle scuole Elementari di Dame, di Cussak e di Bunharã.

A nome di tutti gli studenti che incontriamo vi ringrazio di tutto cuore.

Restiamo sempre uniti nella preghiera reciproca

Sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venga il Tuo Regno!  22  Ottobre 2017             

Carissimi Don Giuseppe, Don Leandro,  carissime Suore Figlie di Betlem,

e voi tutti parrocchiani di San Pietro in Abbiategrasso, buona domenica.

il tempo vola …. Mi sembra che sia passato quasi un anno da quando ci siamo salutati, sarà la distanza che ci separa? Chissà! A pensarci bene sono solo 6 ore di volo, non molte paragonate a quelle che ci vorrebbero per raggiungere la Papua Nuova Guinea, o la Cina.

Spero che voi tutti stiate bene e siate entusiasti all’inizio del nuovo anno pastorale … Vi auguro una buona domenica e Buona Giornata Missionaria Mondiale. Domani mattina parteciperò dell’Eucaristia nella Parrocchia di “Nossa Senhora de Fatima”, con le mie consorelle della comunità di Bissau e due laiche MdI che vivono il nostro carisma, in visita alla Guinea per un mese. I padri del PIME, che lavorano in questa parrocchia da anni, domani inaugureranno il campanile e le nuove campane … che siano un segno di festa, che richiamino alla lode del Signore e attirino alla fede.

Qui fa ancora molto caldo, siamo quasi al termine della stagione delle piogge, il tasso di umidità è alto. I contadini aspettano ancora un po’ di acqua affinché, l’ultimo riso piantato non vada perduto, e aspetto anch’io che rinfreschi un po’. Dopo quattro anni ho ritrovato ancora tutto come prima, ma purtroppo molte persone nostre collaboratrici nella pastorale sono già morte, e alcune erano  ancora abbastanza giovani. È così facile morire in Guinea, anche per cose piccole, che in Italia sarebbero curate.  Questa cruda realtà aumenta la distanza tra l’Italia e la Guinea-Bissau! Cose dell’ altro mondo.

Mi sto ancora guardando in giro, quello che vedo qui è un fiume di giovani, vivaci, pieni di vita, di sogni e di entusiasmo, ma anche disillusi, disorientati, in una società ricca di sfide aperte e povera di opportunità da offrire loro.  In ogni spiazzo aperto, sterrato li vedi organizzando  i tornei di calcio.  Molti giovani venuti dalle campagne della provincia per studiare all’università,  finiscono in giri loschi e perderdono i valori “tradizionali “  assumendo vizi che li portano alla dispersione. Tanti chiedono di fare il cammino di fede, si avvicinano alla chiesa e domandano il battesimo. Questa è una gioia per noi, ma si tratta di accompagnarli con responsabilità.  Sono loro il futuro per questo paese. La sfida culturale ed educativa per una crescita integrale della persona ci interpella tutti.  A volte ci sembra di remare contro corrente, la città di Bissau è così caotica, e la comunità cristiana sta ancora mettendo le fondamenta, potremmo dire il cantiere è in opera. La Diocesi di Bissau sta celebrando il 40esimo anno di fondazione, in gennaio ci sarà l’ultima sessione del Sinodo Diocesano, dal titolo Evangelizzazione e Nuova Evangelizzazione!

Questa settimana ho avuto la gioia di accompagnare un piccolo gruppo di catechisti nella formazione biblica.  Ho rinfrescato il creolo! Non posso lamentarmi, grazie a Dio non l’ho dimenticato.

Cosí scrive Papa Francesco nel messaggio per la giornata missionaria: “La missione è il potere trasformatore di Cristo “Via, Veritá e Vita”.  Sia il Signore a modellare le nostre vite, come la creta in mano al vasaio, affinché, trasformati e trasfigurati sappiamo comunicare il Vangelo con gioia.

Un saluto a tutti e a tutte …. Vi ricordo sempre con affetto e conto sulle vostre preghiere. Sr. Ornella

 

 

 

 

 

Auguri di Natale 2012

 

 

25 Dezembro 2012                                                                                                                                                                              Bissorã        

Carissimi come state?

Il Verbo di Dio si é fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi. La gioia dei pastori sorpresi dagli angeli durante una notte di veglia, per proteggere il gregge, sia anche la nostra gioia. Con quanto amore ci ha amati Dio, tanto che ha mandato suo Figlio, Gesù Cristo perché vivesse come noi, e sperimentasse tutto il peso dell’umanità, fuori che nel peccato, e per donarci la sua vita divina.

Carissimi voglio augurarvi un Natale di pace, gioia e amore, a voi e alle vostre famiglie.

Rallegriamoci ed esultiamo perché siamo figli molto amati da Dio, e i nostri nomi sono scritti nel Cielo. Ricorriamo sempre con tanta fiducia a Signore nostro Dio, Lui é fedele alle sue promesse, é ricco di amore e misericordia con noi.

Dalla Guinea-Bissau vi giunga una parola di speranza e fiducia, la forza della vita é la forza della Guinea-Bissau, é un dono grande per me, vedere la testimonianza delle mamme, che sappiamo già, in tutto il mondo, come anche in Italia, lottano per il bene dei figli. Se il mondo deve finire domani, in Guinea, sicuramente non finisce, la popolazione é per la maggior parte giovane, i bambini riempiono le strade, gli stadi, le assemblee liturgiche, i pullman... insomma la gioventù é la forza di questo popolo, tanto sofferente, che continua a vivere nell’incertezza di un governo instabile...Penso che é un annuncio di speranza per il nostro mondo, dove l’apertura e l’accoglienza alla vita si fà un po’ desiderare.

Una cosa bella che posso raccontarvi é la forza e il coraggio impressi negli occhi di molti guineensi, che desiderano una Guinea Bissau diversa, più organizzata e cosciente, più giusta e solidaria, é un allegria vedere come continuino ad essere fiduciosi guardando al futuro con tanta speranza, nonostante le difficoltà e le sfide quotidiane. Speriamo che domani sia meglio di oggi. Cristo é la nostra Speranza.

La Chiesa Cattolica apposta molto sopra i giovani, ha lavorato tanto in passato e ancora sta continuando a lavorare per l’istruzione e la formazione delle coscienze, attraverso le Scuole, gli ospedali e i centri di salute nelle tabanche, la formazione delle donne, la promozione umana, gli orti, ecc…

La forza della tradizione é molto alta, l’identità culturale e la Religione Tradizionale Africana quasi si sovrappongono, c’é una certa resistenza al cambiamento, e allo stesso tempo la forza della globalizzazione, quella che appiana e omologa le differenze é entrata con molta forza, creando vuoto e perdita dei valor positivi che erano presenti nella cultura tradizionale, e questo non é di aiuto.

I giovani devono essere aiutati a riflettere e a cercare il Vero Bene, devono essere aiutati a discernere e a scegliere con criticità. Quest’anno i giovani di Bissorã si stanno mobilizzando per aiutare altri più “carenziati”, e questo é un bel segno. Per esempio, sono andati a fare un lavoro di gruppo per costruire i mattoni e la casa di un altro giovane muto, che l’anno scorso era stato vittima di un incendio, e in questi mesi viveva ospite di altri amici.

Carissimi in occasione di queste feste natalizie, vi voglio raggiungere per ringraziarvi delle vostre preghiere per me e per tutti i missionari di Cristo sparsi nel mondo intero, vi ringrazio per il vostro appoggio e la vostra generosità, che il Bambino Gesù vi benedica e vi conceda tutte le grazie alle quali più aspirate.

Con amicizia e riconoscenza e uniti nella preghiera

                                        Sr. Ornella Garzetti - Missionaria dell’Immacolata, PIME

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla Guinea Bissau - settembre 2012

LA CAPPELLA DI COSSUBA’

 

Qui tutto bene, quest'anno il Signore ci sta benedicendo con abbondanti piogge, le risai sono belle piene e i contadini si danno da fare per avere un buon raccolto.

 

Qui tutto il lavoro é con la zappa e l'aratro manuale, ci sono ancora le nostre antiche "mondine", le donne sono specializzate nel piantare il riso una piantina alla volta...

 

Quei sacrifici che questa gente fà, a volte resto senza parole, e presento tutto nelle mani di Dio, Lui sa e provvede.

 

Vorrei che la nostra Guinea Bissau uscisse da questa abissale povertà, tutto và così lento.

  

Volevo anche raccontarti che abbiamo fatto una formazione sul Simbolo della fede e sull'inculturazione del funerale cristiano, con tutti i catechisti di Bissorã, é andata molto bene, ringraziando il Signore.

La cappella di Cossubà sta procedendo, come vedi dalle foto, hanno fatto il tetto di lamiera, manca il ribocco, la prossima settimana i muratori della Scuola ADPP andranno a lavorare là.

La difficoltà in questo momento é la pioggia, le strade sono diventate pantani e il camion che porta il cemento rischia di affondare, ma speriamo in bene. Quello che sto sperimentando é la precarietà umana, le difficoltà che in Italia non esistono e qui sono il pane di tutti i giorni.

La cappella sarà dedicata a San Carlo Luanga, e compagni martiri di Uganda, la festa liturgica é il 3 di giugno, e questa é una bella coincidenza per me, ricorda la mia professione perpetua a San Pietro Apostolo.

 

I due catechisti Sargento e Seido di cui ti mando la foto sono contenti e dicono che adesso vorrebbero potenziare l'evangelizzazione e invitare altre tabanche a partecipare alla catechesi, all'inizio dell'anno pastorale, (qui apriremo il 12 di ottobre in unisono con la Chiesa Universale che apre l'anno della fede), faremo una riunione con  tutto il personale missionario e vedremo come muoverci, come incentivare la partecipazione attiva della comunità cristiana già presente, perché l'annuncio del Vangelo si spanda in tutte le tabanche limitrofe.

La comunità di Cossubà ha deciso di tassarsi: ognuno pagherà 2.000 Fcfa (che é la moneta locale) per comprare l'armadio della sacrestia, poi bisognerà pensare alle porte e alle finestre, piano piano.

Un abbraccio a voi tutti uniti nella stessa fede, speranza  e amore in Nostro Signore Gesu Cristo

 

sr. Ornella


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN SALUTO DALLA GUINEA (luglio 2012)

Carissimi, ciao come state?

Spero tu stiate bene e con salute. Anzitutto vi mando tanti auguri per la festa di San Pietro Apostolo, sono certa che il "Balon" de San Peder é bruciato bene anche quest'anno, e che avrete celebrato con tutta solennità il nostro caro santo patrono, tanto caro al Signore Gesù, che lo ha amato con forza e misericordia, affidandogli ciò che aveva di più caro, la sua Chiesa.

 

Anche noi abbiamo celebrato a Bissorã con una semplice e ben animata eucaristia, tra tamburi e canti in lingua locale. Tutte le volte che celebriamo la messa non posso che ricordarvi insieme alla comunità intera di SanPietro, perché è là che ho fatto esperienza del Signore Gesù vivo e risorto, è là che mi sono innamorata di Lui, e adesso non posso che seguirlo, dove e come Lui mi vuole. Sono contenta di essere Missionaria dell'Immacolata, le nostre fondatrice hanno sofferto molto per iniziare la congregazione, la loro fede  forte ha cementato le fondamenta della nostra "famiglia" Missionaria e adesso grazie al loro sacrificio posso vivere come Missionaria secondo il nostro carisma, nel senso più alto e più profondo della parola.

Vi scrivo per aggiornarvi un pochino sulla Cappella di Cossubé. I lavori stanno continuando bene anche se un po' lentamente; dovete considerare che le strade sono pessime e spesso le difficoltà maggiori sono quelle di far arrivare il materiale di costruzione fino là.

Padre Alberto si sta dando da fare, e la comunità cristiana di Cossubé sta rispondendo bene. Tutti, uomini, donne, bambini e giovani, sono impegnati a fare e a dare quello che hanno per contribuire alla costruzione. Hanno finito di costruire le pareti; adesso cominceranno il tetto. L'impresa che abbiamo chiamato appartiene a un uomo della tabanca di Cossubà, si chiama Patron e ha imparato a fare il carpentiere attraverso i volontari italiani che tutti gli anni vengono  numerosi a lavorare e ad aiutare qui in Guinea, sia le nostre missioni, sia quelle dei francescani, dei Giuseppini, ecc... I volontari italiani lavorano e insegnano anche il mestiere, e questo a onore al nostro popolo, lavoratore e generoso.

Sargento e Aminatha, Sima e Seido, Totala e Sunto, Saulemani e Nhma, sono coppie cristiane e fulcro di quella comunità, insieme a 20 catecumeni, ragazzi e ragazze giovani che vi sono molto grati per la vostra amicizia e il vostro appoggio: io voglio ringraziarvi anche a nome loro. Appena avrò altre notizie vi scriverò ancora, ma per favore rispondetemi solo se avete ricevuto: sapete, i mezzi tecnologici qui non sempre funzionano come dovrebbe.

Vi mando le fotografie, spero che vi arrivino.

Per ora un abbraccio e un ricordo reciproco nella preghiera sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Suor Ornella dalla Guinea Bissau

VENGA IL TUO REGNO (aprile 2012)

Carissime e carissimi amici della Parrocchia di San Pietro Apostolo – Abbiategrasso, Carissimi Don Giuseppe, Don Egidio e Mons. Luigi Volpi

Eccomi a voi per augurarvi una Pasqua Santa e ricca di doni spirituali,

Il Signore Gesù Cristo è veramente Risorto! Alleluia!

Cantiamo e esultiamo di allegria perchè la Vita ha vinto la Morte.

In questa ottava di Pasqua qui nella parrocchia di San Giuseppe di Bissorã, abbiamo la grazia di accompagnare un gruppo di 16 neofiti, che durante la vigilia pasquale scorsa hanno ricevuto il battesimo, la prima comunione e la cresima, sono tutti giovani e adulti, che si sono preparati durante questi ultimi 5 o 6 anni, prima come inizianti (o coloro che ricevono il primo annuncio della salvazione), poi come precatecumeni e come catecumeni, hanno conosciuto Gesù Cristo fino ad arrivare all’adesione della fede.

I neofiti durante l’ottava di Pasqua continuano il cammino di conoscenza dei misteri della salvazione attraverso una catechesi mistagogica data durante la santa messa quotidiana.

È un dono molto grande per me accompagnate le persone a conoscere Gesù, i nuovi convertiti hanno una forza spirituale e una carica molta forte, sono entusiasti, perchè vivono la liberazione profonda che Dio opera nelle loro vite. Spesso la Religione Tradizionale Africana porta con sè paure e timori grandi degli spiriti cattivi, a volte le persone sono spinte da una forte pressione sociale a fare cerimonie agli spiriti per pacificarli e propiziarseli. Si può immaginare la grande libertà di cuore e di spirito che guadagnano quando sanno di essere creati a immagine e somiglianza di Dio, di essere amati da un Dio che è Padre, Salvatore e Santificatore.

Qui in Guinea-Bissau sto valorizzando tantissimo la nostra fede cristiana, che noi in Italia, per tradizione diamo per scontata, ma che è un dono e una ricchezza immensa per ogni persona umana, e mi tornano in mente le lezioni frequentate e Roma sul Deposito della Fede, che è una ricchezza incalcolabile, così profonda che non possiamo conoscerla completamente. MA anche l’esperienza di fede vissuta nella comunità, quando ero ancora adolescente, durante il venerdì santo adoravamo la croce, e ricordo con emozione il canto dei lamenti del Signore Gesù, che il signor Pessina intonava per accompagnare la preghiera. La fede è più un’esperienza di incontro, di fraternità di amore vissuto in una comunità, che questione teorica.

Durante la scorsa quaresima sono andata a visitare una nuova tabanca, a 15 km da Bissorã, la tabanca di Ngongolin. Sono per la maggior parte Balanta Kuntoi, da qualche hanno ci chiedevano che li accompagnassimo a conoscere il Cammino Cristiano.

Un catechista locale, Ianaba Bofà,  mi accompagna, è un gruppo numeroso di 40 persone tra uomini grandi, donne, giovani e bambini, stiamo leggendo la storia della salvazione in criolo, ma lui la traduce anche in Balanta, il seme della Parola di Dio ha il potere di dare frutto, quando cade in cuori aperti all’ascolto, ci andiamo tutti i mercoledì pomeriggio alle 4 del pomeriggio.

Una novità per loro è l’annuncio dell’universalismo cristiano, e il valore della persona umana, Dio non fa distinzione di sesso, razza, condizione sociale, età, ecc... ama le sue creature con amore infinito e misericordioso.  Esiste nel popolo guineiano un profondo senso religioso, in tutti gli eventi della vita fanno riferimento a Dio, “Dio è grande, Dio può tutto, è Dio che ci ha creati, è Lui che ci sostiene con la ricchezza dei frutti della terra”. Non c’è l’usanza di piantare piante da frutto, perchè Dio, già ci pensa già Lui, la foresta è ricca di piante che nascono spontaneamente.  È invece una novità assoluta e dirompente, che Dio si incarni e si faccia uomo, accetti la condizione di servo per salvarci e aprirci il Regno di Dio, un Dio che ama, misericordioso e giusto.

Lo scorso lunedì sono stata come sempre nella tabanca di Nhanfã, l’animatore Calmente dopo la catechesi mi racconta che è molto preoccupato per sua moglie Sabado. Calmente è un uomo di una certa età, antico combattente della guerra contro i portoghesi, per la libertà della patria del 1973, aveva già due mogli, come è costume dei Balanta Manè, quando ha incontrato l’annuncio cristiano, ma dal 1983, come dice lui, non è più andato dal giambacos, e neppure a “bota sorte”, cioè da quando ha incontrato i padri del Pime e le suore Missionarie del’Immacolata, e ha conosciuto Gesù, si è convertito. Avendo già assunto l’impegno con le due donne, non poteva lasciarne una per strada, rovinandole la vita, e così ha continuato il cammino cristiano, senza poter entrare nel catecumenato e potersi così battezzare.

Dice che il Vangelo ha cambiato tanto la sua vita, adesso rispetta di più le mogli, e non le tratta come proprietà, o oggetti. Manda i figli a scuola e ha migliorato la sua condizione di vita, costruendo una casa più degna e dotata di servizi igienici, adesso conosce la medicina europea, e sa che le malattie si trasmettono per mancanza di igiene o per altre condizioni, non crede più che siano frutto del castigo di Dio o della cattiveria dell’uomo che può fare fetizzeria. Certo, dice noi “Negri” siamo complicati e abbiamo molti segreti, e il cuore non educato, molte volte, può nascondere invidia e gelosia che portano a fare male all’altro, vendicandosi. Il famoso “occhio per occhio dente per dente” . Sabado si è ammalata, mi dice che sembra avere attacchi epilettici, lui ha paura che sia lo spirito cattivo, perchè aveva perso molti figli nei suoi primi anni di matrimonio, e non sapendo più che cosa doveva fare l’aveva portata da un djambacos mussulmano, o moro, che conosce le medicine tradizionali  e le erbe. Grazie a quella terapia da allora ha avuto molti altri figli e è stta bene, ma adesso non si spiega cosa sia successo. È tornata da una cerimonia che si chiama “Toka Tciur”, cioè da una cerimonia tradizionale per i defunti, e da allora ha cominciato a stare male. Lo rassicuro e gli consiglio che porti la moglie all’Ospedale dei Francescani di Comura, l’ha c’è un frate portoghese molto bravo, è meglio che faccia le analisi complete.

La condizione sanitaria è precaria, spesso gli ospedali pubblici non hanno condizioni igieniche, nè medicine, nè medici e le persone perdono la fiducia.

Carissimi vi  ringrazio di tutto cuore per l’aiuto che avete mandato per la costruzione della cappella di Cossubà. La comunità cristiana ha risposto con gioia e riconoscenza, hanno cominciato a fare i mattoni di cemento là sul posto, dovete sapere che le condizione della strade sono pessime e non c’è modo di far arrivare là i mattoni. Per cominciare l’opera chiederanno a un’impresa di giovani che si stanno formando in edilizia in una scuola professionale di Bissorã, la Scuola Professionale dell’Associazione ADPP “Aiuto del popolo per il popolo”. Appena cominceranno a costruire vado là per fare qualche foto e così potete vedere con i vostri occhi, per ora accogliete il mio più grande ringraziamento a loro nome.

Buona Pasqua a voi tutti, che Dio vi benedica e vi accompagni con la sua pace e la sua allegria.

Con affetto e riconoscenza

  sr. Ornella

UNA TESTIMONIANZA DALLA GUINEA BISSAU (aprile 2012)

 

Quando fare un figlio è un pretesto per fuggire….

Ieri mi riposo un po’, il 1 di maggio è la festa dei lavoratori, anche in Guinea-Bissau i lavoratori si organizzano con feste e festine, piccole e modeste, ma espressione di vitalità e di voglia di crescere, svilupparsi, migliorare la propria condizione sociale.

Albertina una donna matura e sensibile, che lavora da anni nel nostro Centro di Recupero Nutrizionale di Bissorã decide di venire al lavoro, solo per aiutare quelle due mamme che hanno i bambini malnutriti gravi e che non possono sospendere la terapia, neppure per un giorno.

Mi giunge una telefonata per lei e vado a chiamarla... non sapendo che lei stessa mi aspettava per immergermi in una situazione complicata, come se ne vedono parecchie qui in Guinea-Bissau.

“Sr. Ornella”- mi dice- “vieni a sentire questa gente, ci sta chiedendo aiuto....”

Una signora anziana, una giovane e un ragazzo, accompagnano una bambina di otto mesi, molto carina e vivace,  al Centro e chiedono sostegno.

All’inizio dicono che è orfana, e chiedono il latte in povere per poterla nutrire, ma dopo un colloquio accurato di Albertina veniamo a scoprire la cruda e nuda verità.

La bambina è figlia di una donna che ha tradito il marito, il quale adesso dopo la scoperta non vuole più la bimba in casa e l’ha consegnata alla mamma e alla zia del giovane padre.

La signora anziana è visibilmente emozionata, dice che la mamma della bambina ha già 4 figli con il marito, ma la sua vita era un inferno, lei è stata costretta a sposarsi con quell’uomo, contro la sua volontà. Non lo ama e sembra che l’uomo cerchi di carpire l’amore della moglie con la violenza. Il marito geloso l’ha minacciata di morte e l’ha picchiata con il “tersado”, che sarebbe come il nostro falcetto. La donna ha chiesto pietà,  ha chiesto al marito di restare con la piccola per lo meno per finire l’allattamento, ma l’uomo accecato dall’odio le ha strappato la bambina. La piccola piange traumatizzata e sofferente per la separazione dalla madre, e la nonna ha assicurato che si prenderà cura di lei.

I Matrimoni combinati dalle famiglie sono ancora abbastanza frequenti in Guinea Bissau, soprattutto nell’area rurale. Il primo obbiettivo del matrimonio è la procreazione, l’amore tra i coniugi è secondario, spesso non c’è scelta ma accettazione di un destino prestabilito dalle famiglie, per mantenere alleanze e pace tra tabanche e gruppi etnici.

Certamente gli aiuteremo, la bimba non ha nessuna colpa di tutto questo, è lei adesso che ne soffre di più. Ma dobbiamo anche sensibilizzare a un cambiamento di mentalità, promuovere una pastorale famigliare aperta ai valori cristiani e umani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN SALUTO AL GRUPPO MISSIONARIO 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN GRAZIE DA ROMA

Carissimi

Che Dio vi benedica e vi accompagni sempre.

Per prima cosa vorrei ringraziare per le preghiere e il sostegno che mi sono giunti in Ottobre, grazie all'iniziativa del Gruppo Missionario della "mitica" parrocchia dio San Pietro Apostolo.

Grazie, grazie, grazie di cuore a lei e a tutti i parrocchiani che hanno pregato per me, e ancora continuano a farlo, sento molto forte questo sostegno, che Dio vi ricompensi e vi sostenga nel vostro quotidiano apostolato, in famiglia, sul lavoro, nella società, in ogni luogo dove siete chiamato a testimoniare l'amore di Dio.

Oggi la festa di San Giovanni Bosco, mi porta con il ricordo e il cuore a voi. Per il tempo trascorso in oratorio, assimilando il Messaggio Evangelico piano piano, dai miei catechisti, dai sacerdoti, dalle suore di Bethlem, dal buon esempio di tante persone incontrate. La fede semplice e forte di chi vive quotidianamente nel mondo, consapevole di essere portatore del sale e della luce del terra.

Davvero, non sono parole di pura formalità, ho imparato tanto dalle famiglie, dalla mia, ma anche da tutti voi. E poi non vi nascondo che certe celebrazioni eucaristiche, specie nel tempi forti, o durante il Triduo di Pasqua, mi hanno toccato profondamente, tanto che ancora oggi, ricordo il bellissimo rito ambrosiano, pur in terra latina. I Canti che ai miei tempi erano intonati dal "mitico" signor Pessina, all'adorazione della croce, i canti della Polifonia, l'Exultet a Pasqua. E chi li scorda più?

Se ho potuto camminare nella fede, ascoltare la voce di Dio e rispondervi è grazie anche alla mia comunità cristiana, a voi carissimi, di cui ricordo tutti i nomi e i volti, seppure non posso ora scriverli tutti qui, altrimenti l'e-mail sarebbe chilometrico.

Dunque che dirvi, innanzi tutto tantissimi auguri per la Festa di San Giovanni Bosco, un grande pastore ed educatore, a contatto con questi santi si impara tantissimo, e a me ha sempre colpito il suo amore per i giovani e la sua saggezza educativa, il metodo preventivo, poi dopo il carnevale, (lo fate ancora il canta Gallo?) Buona Quaresima, un tempo di grazia per tutti noi sempre bisognosi di purificarci e di ritemprate le forze nel cammino di sequela di Cristo Gesù.

Carissimi amici restiamo vicini nella preghiera reciproca, affinché il Signore Gesù ci mantenga fedeli nel servizio e nella vocazione a cui ci ha chiamati, è il miglior regalo che ci possiamo fare gli uni gli altri.

Un caro abbraccio a tutti. Con affetto! Sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Professione definitiva

tra le Suore Missionarie dell'Immacolata

e Mandato Missionario

per la Guinea Bissau

ULTIMI GIORNI DI PREPARAZIONE PRIMA DELLA PARTENZA

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CON GIOIA FINALMENTE DALLA MISSIONE!

Io sono finalmente nella terra promessa. Sto ambientandomi, l'Africa é molto bella e anche molto misteriosa e complicata ... qui la maggioranza delle persone non hanno ancora sentito parlare di Gesú. C'é un immenso lavoro di primo annuncio e di evangelizzazione. A livello sociale e politico il Paese é in crisi, ma abbiamo molta speranza soprattutto perché la popolazione é giovane ... solo che dobbiamo educare e formare ai valori umani e cristiani, soprattutto perché oggi anche qui è arrivata la droga, la prostituzione, la corruzione.

Non posso comunicare tutte le volte che desidero, manca l'elettricità, o manca la connessione email. Ma vi sono molto vicina nelle preghiere, camminiamo e lavoriamo per lo stesso Regno di Dio. Grazie per tutto quello che voi mi avete testimoniato e per come mi avete accompagnato nelle preghiere nei giorni a poco passati ... Dio ci sostenga e ci benedica tutti nel suo nome.

                                                                        Con affetto sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 DALLA GUINEA BISSAU

Venga il tuo Regno!

                                                      29 novembre 2007  Mansoa, Guinea-Bissau.

Carissimi,

come stanno tutti gli amici della parrocchia di San Pietro Apostolo? Spero tutto bene.

Io tutto Ok … grazie a Dio. Ho seguito con gioia le vicende della liberazione di padre Bossi, ringraziando il Signore con tutto il cuore per questo grande dono. L’accaduto, una settimana dopo la mia professione perpetua mi aveva lasciata molto preoccupata e avendo già in mano il biglietto per la Guinea, spesso meditavo quel passo del vangelo di Luca “Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, siate dunque astuti come serpenti e semplici come le colombe”. Siamo davvero nelle mani di Dio, a noi é chiesto solo di essere discepoli di Gesú Cristo e ogni giorno Egli non ci fará mancare il pane quotidiano, la sua presenza, la sua Grazia

Il tempo comune si conclude con la festa di Cristo Re, e prossimamente comincerà l’avvento, e la novena dell’Immacolata. Qui in Guinea Bissau è tempo di freddo, cioè si sta bene la temperatura si aggira tra i 25-30 gradi, solo la notte si abbassa un po’ di piú, ma niente in paragone al nostro inverno. Le piogge sono finite e riappariranno all’orizzonte l’anno prossimo in Maggio-Giugno.

Il paesaggio è molto verde e rigoglioso, palme, manghi, papaie....risaie quasi pronte per la raccolta. Un panorama per lo più campestre; mi sembra di stare ad Abbiategrasso dalle parti del Parco del Ticino.....luoghi conosciuti, ma quello che manca è il Monte Rosa e il Cervino. Sono a Mansoa una delle nostre comunità in Guinea-Bissau, fui la prima aperta nel 1980 subito dopo l’arrivo delle prime quattro sorelle destinate a questa missione.

Le Missionarie dell’Immacolata qui sono impegnate: nel campo sanitario, con l’aiuto alle mamme con gemelli (destinati alla morte per carenza di nutrimento), con l’assistenza agli epilettici, con la medicina Naturale, che ha lo scopo di aiutare il guineense a valorizzare le sue risorse e consiste nella produzione di medicinali fatti di erbe e radici, secondo la tradizione africana locale. Nella promozione umana con il Centro delle donne, con corso di taglio e cucito, alfabetizzazione nelle tabanche e un piccolo atelier, che dà loro una piccola entrata, rendendole piú autonome e “libere”. In campo educativo, sopratutto con l’organizzazione di piú di nove scuole del primo ciclo in auto-gestione, cioè gestite da una equipe di genitori della tabanca con l’aiuto di una nostra consorella. Una specie di convenzione  tra Stato e privato, in questo caso la Missione Cattolica. Le scuole statali purtroppo sono un vero disastro, spesso in sciopero, i professori non sono pagati da anni, le strutture decadenti e i programmi obsoleti. Alla televisione si parla molto di investimento per l’educazione, ma in realtà non c’é il minimo interesse né sforzo per migliorare la situazione, la corruzione é uno dei mali piú gravi di questo paese, che riceve aiuti a destra e a manca...ma che poi non li gestisce con onestà e trasparenza.

Attualmente vivo con tre consorelle, una italiana di Ragusa, infermiera che lavora nell’ambito della salute, sr. Maria Raudino,  e due brasiliane: sr. Bete, superiora della comunità, é impegnata nel settore educativo, con la formazione dei professori, e dei leader amministrativi delle scuole, coscientizzando e aiutando a valorizzare e rispettare il bene comune.

In parrocchia sr. Bete é coordinatrice della catechesi, oltre ad essere una instancabile ciclista, che fa chilometri e chilometri quasi tutti i giorni per visitare le piú sperdute tabanche...quelle che a causa delle strade inaccessibili restano le piú isolate e sperdute nella foresta. In questi giorni sono andati in giro con lei … e oltre a um sano esercizio fisico, mi sono divertita.

sr Imelda, liturgista e tecnica di comunicazioni sociali, specializzata in programmi radiofonici, sta coordinando il lavoro delle Piccole Comunità di Base ovvero famiglie, giovani e adulti che ogni settimana si incontrano per leggere, meditare e pregare la Parola di Dio e cercano di aiutarsi a viverla quotidianamente.  É responsabile della formazione delle famiglie, ed é disponibile per dare corsi ai vari agenti liturgici, lá dove la chiamano.

Oltre al lavoro specifico di ciascuna, tutte visitano le tabanche dove annunciano la Parola di Dio dando catechesi a tutti i livelli, soprattutto a precatecumeni e catecumeni, o dando corsi di formazione biblica e pastorale a catechisti e leaders di comunità.

Per quanto mi riguarda, non ho ancora una destinazione stabile, cioè sto visitando le comunità con lo scopo di conoscere un po’ di piú la realtà, adattarmi e inculturarmi, ovvero studiare la lingua e conoscere un pochino la cultura guineense...In questo periodo sto conoscendo piú da vicino  le attività delle Missionarie dell’Immacolata, stando con le sorelle, e accompagnandole nel loro lavoro.

Me la cavo abbastanza bene in criolo, anche se devo esercitarmi ancora soprattutto nell’usare le espressioni idiomatiche o i detti, frutto della saggezza popolare. Il Criolo é una lingua orale, e non ha una letteratura o una grammatica specifica, sono i missionari, specialmente i Padri del Pime che hanno contribuito in questo senso, traducendo testi biblici, liturgici, catechetici, ecc.

p. Scantarburlo, per esempio, dopo anni di studio e grazie alla sua specializzazione in linguistica, ha scritto una grammatica e un dizionario Criolo-Portoghese.

Il criolo è la lingua franca, cioè quella che dovrebbero sapere tutti, (la Guinea-Bissau é un piccolo paese africano, ma composto da numerose etnie, con cultura e lingua proprie), nato dall’incontro tra il Portoghese, lingua dei colonizzatori e le lingue locali, ha contribuito nella lotta di liberazione e indipendenza molte.

A volte mi trovo nelle tabanche e la gente parla la sua propria lingua, il balanta, il mandinga, il fula, il mancagna, il pepel ecc...Ma piú o meno tutti coloro che hanno frequentato la scuola primaria sá il criolo. Come farebbe Gesú se fosse qui? Suppongo che, grazie alle sue raccomandazioni Paterne, le lingue non sarebbero un ostacolo per Lui, e, dopo tutto, chi meglio di Lui ha saputo parlare la lingua dell’Amore? Quella é internazionale.

Ma tornando a noi, sapere il portoghese, lingua ufficiale, e il criolo, lingua franca, è il minimo indispensabile per cominciare a lavorare.

La parrocchia di Sant’Anna di Mansoa, a cui la nostra comunità appartiene, è gestita attualmente da sacerdoti locali, p. Antonio Imbombo è il parroco, p. Lino il coadiutore, e durante la settimana anche p. Abramo, che è parroco di un’altra chiesa San Giuseppe, a Bissorà, cittadina a venti chilometri da Mansoa, dove i diocesani hanno assunto, ma non hanno ancora una dimora stabile. Così P. Abramo va a celebrare la messa tutte le domeniche e si fa vivo per funerali, o cose urgenti, ma a Bissorà il resto del lavoro pastorale è nelle mie consorelle, che sono presenti dal 1986.

La parrocchia di Sant’Anna in Mansoa fino all’anno scorso era tenuta daí padri del PIME, ma dato che dopo vent’anni di evangelizzazione la comunità cristiana cominciava a dare i suoi primi passi, il Pime ha deciso, secondo il suo stile e carisma di cedere la parrocchia ai diocesani, e di inoltrarsi in zone dove c’è piú urgente necessità di primo annuncio, cioè nel Sud della Guinea: Bafatà, Catio.

Ti scrivo anche per chiederti consiglio, l’offerta grande che mi avete fatto il 3 Giugno come potrebbe essere destinata? Io l’ho consegnata alla mia congregazione, ma di costume noi chiediamo all’offerente quale è la sua intenzione. Io non conosco abbastanza bene la Guinea, e le necessità sono moltissime, mi piacerebbe che ci fosse una relazione di amicizia e conoscenza tra la nostra parrocchia di San Pietro e le diocesi di Guinea Bissau, la Chiesa locale, non so come potremmo sostenere questa Chiesa.

Oltre le attività di cui ti ho parlato, c’è il Catechistato, che attualmente dovrebbe riaprire dopo un periodo di sosta e riorganizzazione. Lo scopo del Catechistato é di formare famiglie cristiane perché siano segno e presenza di Cristo nelle loro tabanche, sai che qui siamo la minoranza in mezzo a mussulmani e credenti della religione tradizionale africana, e i cristiani sono “perseguitati”, cioè messi alla prova dagli altri e influenzati  affinché rinneghino Cristo o facciamo le cerimonie agli Iran, o Spiriti. Quindi la Famiglia cristiana é un elemento importantissimo affinché la fede si diffonda e radichi. Vedi un po’ ...cosa pensi?

Il contributo della nostra parrocchia potrebbe andare per aiutare alcune scuole in autogestione e cioè sostenere la formazione dei bambini e dei giovani guineensi, che purtroppo non hanno molte possibilità educative, nem un servizio di istruzione pubblico che funzioni. Oppure nell’ambito della salute per esempio per la medicina naturale, o il lavoro di prevenzione nelle tabanche.

Oppure potrebbe andare per qualche iniziativa della Diocesi di Bissau o di Baffatà, per esempio il Catechistato, o altro....quello che mi piacerebbe é che ci fosse un ponte di comunicazione tra la nostra comunità cristiana e quella di qui, la Chiesa locale come ti scrivevo sta muovendo i primi passi, e si trova ad affrontare grandi difficoltà, sia perché non ha una grande esperienza alle spalle, sia perché non ha risorse economiche sicure. Devo ammettere anche che purtroppo, alcune volte i sacerdoti locali, che studiano fuori del paese, per esempio in Italia quando tornano hanno molte esigenze e difficilmente ritornano ad adattarsi alla reale condizione del popolo. Penso sia comprensibile, solo che ci vorrebbe una forte carica missionaria anche da parte dei diocesani, per lavorare e collaborare insieme all’evangelizzazione qui. C’é un grande lavoro sia di primo annuncio, che di formazione solida nella fede dei nuovi cristiani.

Come Missionarie dell’Immacolata abbiamo nel nostro carisma, il servizio e la collaborazione con la chiesa locale, di fatto il nostro specifico sarebbe in primo annuncio, lanciare il seme della Parola di Dio, ma anche avere attenzione che il seme nasca e la fede in Gesú Cristo nella Comunità Cristiana si faccia sempre piú forte e sicura. Per questo abbiamo a cuore questa chiesa, perché adesso é realmente molto nelle loro mani.

Un caro saluto a tutti! Con affetto  e nella preghiera

Sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUON NATALE !

                       Santo Natale 2007                                                                   Guinea Bissau

“Alleluia Signore, chi ti ha fatto così piccolo? L’amore” 

(S. Bernardo)

E’ il primo Natale che vivo in Africa e mi trovo a contemplare le meraviglie di Dio che viene a visitare e a  incontrare il suo popolo, i suoi figli, anche quelli della Guinea Bissau. Sono a Suzana da una settimana, in questo tour delle missioni che sto facendo da quando sono arrivata. Dopo il corso di criolo di Agosto e il primo mese passato nella comunità di Bissau, sono stata a Bissorà e a Mansoa. Ho avuto la grazia di partecipare al pellegrinaggio mariano a Cacheu l’8 Dicembre, facendo una bella camminata la notte precedente con moltissimi giovani di tutta la Diocesi.

Si sta celebrando a più riprese quest’anno il 30esimo anniversario di fondazione della Diocesi di Bissau, ed è stato bello per me partecipare a questa camminata di fede con gli altri.

Il tema era “Djunto Ku Maria, no misti Kirsi suma Igreja famiglia di Deus”, cioè assieme a Maria vogliamo crescere come Chiesa famiglia di Dio, è questo infatti il tema della prossima Assemblea Diocesana che si celebrerà nel 2008. Tutte le parrocchie e le comunità cristiane sparse per la diocesi si stanno impegnando a preparala, avendo come punti fermi “ferkidjias” su cui riflettere e verificarsi e fare proposte: la comunione, la liturgia, la testimonianza  e il servizio. Qui a Suzana ho preso la Suzanite, mi è venuta la pazza idea di imparare il felpe e di farmi padre del Pime….A parte gli scherzi, p. Giuseppe Fumagalli, conosciuto da tutti come pe. Zè, p. Davide Simionato e p. Franco Beati, (che è qui anche lui nel suo tour di conoscenza) mi hanno accolto benissimo. Sto imparando un sacco di cose, visitando le tabanche e ascoltando gli interessantissimi racconti storici di p. Zè, la storia della missione di Suzana dall’arrivo del Pime nel 1952 con p. Marmugi e p. Andreoletti, hanno segnato la storia delle missione in Guinea, dell’evangelizzazione e del primo annuncio. La scelta di annunciare nella  lingua locale, il felupe, l’attenzione pedagogica di annunciare con chiarezza tutta la novità e la radicalità del Vangelo, ma nel rispetto della libertà e della dignità dell’altro, il puntare fin da subito alla formazione di comunità cristiane solide e ferme nella fede, che potessero a partire dalle famiglie stesse, essere agenti di pastorale e di annuncio, ha dato i suoi reali e apprezzabili frutti. Ho conosciuto qui, una Chiesa locale cosciente e viva, cresciuta anche tramite la sofferenza, in un ambiente tanto isolato, e di confine con una regione del Senegal, il Casamance, che da anni chiede la separazione dal Senegal, innescando azioni di guerriglia. Soprattutto appare agli occhi di tutti, anche ai miei così inesperti, come il Seme della Parola di Dio ha i suoi tempi, deve essere seminata a piene mani e con generosità, ma il tempo della fioritura e del raccolto sta nei piani di Dio, e in questo la paziente e saggia attesa, dei primi missionari del Pime a Suzana, specialmente p. Marmugi è stata esemplare. …E pensare che se non fossi capitata in Guinea-Bissau non l’avrei neppure conosciuto, questa è una ricchezza per i nostri Istituti e per tutta la Chiesa, sarebbe un peccato grave non apprezzarlo e non farlo conoscere a tutti. I primi battesimi si sono celebrati dopo 17 anni di catechesi e preparazione e un lunghissimo cammino catecumenale.  Le comunità che ho visitato sono davvero molto vivaci e forti, forse anche perché i primi cristiani sono passati per una vera e propria persecuzione da parte dei villaggi e dei loro parenti legati alla religione tradizionale africana, e qui particolarmente secondo la tradizione felupe.

È una meraviglia e una gioia grande incontrare e conoscere queste giovani comunità cristiane e vedere come il seme della Parola incontri un terreno buono e fertile.

La Buona Novella, il Vangelo, cambia la mentalità e il cuore della gente, ed è un motore fondamentale dello sviluppo. Gesù Cristo nel Volto e nella vita di questi fratelli e sorelle felupe, mi interpella e mi chiede di rinnovare il mio impegno di discepola, missionaria e religiosa.

Così ci evangelizziamo gli uni gli altri, e l’esempio reale di cristiani semplici e provati mi testimonia la radicalità del Vangelo e della sequela di Cristo, che ci libera e dona tutto se stesso e chiede una risposta sincera e completa, senza mezze misure, compromessi o sincretismi.

Ringrazio Dio che per amore si fa così piccolo da poter parlare al cuore di chiunque senza distinzioni o esclusioni. Vi auguro un Natale ricco di amore e pace per le vostre famiglie e le vostre vite. Prestiamogli attenzione, adoriamo in Silenzio questo grande mistero, e il suo amore non tarderà a scaldarci il cuore e a incoraggiarci alla sequela.  A chi ci amato così teneramente da volerci incontrare sempre e in qualsiasi condizione della nostra fragilità umana, non possiamo che rispondere con un tenero amore adorante.

Con affetto e nella preghiera

                                                                                  Vostra sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUON ANNO! 

Venga il tuo Regno!

Bissorã- Guinea – Bissau, 23 Gennaio 2008

Carissima/o come stai? Questa lettera circolare non vorrebbe mancarti di rispetto come se non volessi impegnarmi un po’ di piú per scriverti di persona, ma ti chiedo per questa volta di perdonarmi. Sono a Bissorã, in Guinea Bissau, come giá saprai, e finalmente mi trovo nella mia comunitá, lá dove sono stata destinata, per vivere in comunitá con le mie consorelle: sr. Rosangela, sr. Maria e sr. Maria di Carmo (un’italiana, una brasiliana e un’amazzonense) e per anunciare e testimoniare il Vangelo di Gesú Cristo.

Bissorã é un’antica praça portoghese, cioé una cittadina piccola, dove i portoghesi facevano il commercio, con gli autoctoni. É nell’interiore, cioé nella foresta, ed é circondata da piú di 100 tabanche, o piccoli villaggi. Noi lavoriamo in collaborazione con il parroco, pe. Abrão, diocesano guineense, nella pastorale parrocchiale, soprattutto nella formazione dei catechisti, dei liders, nella formazione delle famiglie, nella animazione e formazione dei bambini e degli adolescenti.....e abbiamo contatto con numerose tabanche, dove ci rechiamo a fare il primo annuncio.

Cioé....l’area in cui si trova Bissorã é abitata per la maggior parte da Balanta, di religione tradizionale africana, ci sono anche altre etnie, ma sono una  minoranza. Come tutta la Guinea- Bissau, molti si sono convertiti all’Islam, entrando a far parte delle etnie dei Fula, o dei Mandinga. E i Mussulmani sono in percentuale la maggioranza.

Quando conoscono qualche famiglia cristiana o qualche villaggio che ha cominciato il cammino cristiano si incuriosiscono, e molte volte chiedono a noi di iniziarli, di aiutarli a conoscere Gesú. Il cammino é lungo, precatecumenato, catecumenato, fino al battesimo, che purtroppo molte volte é confuso con un passaggio di stato sociale, da incivili a civilizzati, comunque é segno di un progresso.

Dicevo che mi scuso di non poterti scriverti personalmente, anche se ti ricordo con affetto e prego per te, perché a Bissorá non abbiamo l’elettricitá, né la connessione internet. Siamo proprio nella foresta, é una vita tranquilla, in un certo senso fuori dal mondo, e per questo non ho tutte le possibilitá di scriverti. Una volta al mese vengo a Bissau, la capitale, e lí posso aprire l’internet e scriverti o rispondere alle tue email. Vorrá dire che le nostre comunicazioni saranno un po’ piú lente del dovuto......ma non smetteró di scriverti, e condividere con te come posso il dono grande di essere missionaria in Guinea Bissau.

Questo tempo di inserimento significa vivere piú concretamente l’abbandono e la confidente fiducia del bambino in braccio a sua madre, é un tornare bambini, pensi di sapere, ma ancora devi ricominciare da capo, ti accorgi che la realtá é cosí diversa, che ti mancano i criteri per capirla, o giudicarla.

In fondo vedi con gli occhi, ma non comprendi, la realtá in un certo senso ti sfugge. C’é una profonditá, un significato profondo dietro le cose che appaiono, ma ancora non ti é dato di conoscerlo.

Ci vuole tempo e pazienza, soprattutto fiducia e speranza che Dio aprirá la strada. Non conta quello che facciamo, ma quello che siamo, e se realmente con la nostra vita e la nostra presenza testimoniamo il Vangelo. È come se tutto quello che capita avesse un senso, che debba essere custodito e portato nella preghiera, si tratta di permanere ferme e sicure, ancorate al Signore, non lasciarsi travolgere dagli avvenimenti, ma assumerli con apertura e responsabilitá, riconducendoli al Signore e chiedendogli che ci illumini, che ci doni il Suo Santo Spirito per intervenire secondo la Sua Volontá. Quanti sbagli possiamo fare quando le decisioni precedono la riflessione, la preghiera e il discernimento. Questo vale in ogni caso, sia nelle relazioni con le persone, sia nelle relazioni con le consorelle.

Fra poche settimane cominceremo la Quaresima, un cammino di puruficazione e di conversione, un tempo prezioso per riaccostarci al Signore, per prepararci alla Grande Festa dei Cristiani, la Pasqua del Signore, vi auguro, come lo auguro a me che questa quaresima sia tutto nel segno dell’Ascolto della parola di Dio e dell’Impegno a metterla in pratica ogni giorno, con fedeltá e pazienza.

Restiamo uniti nella preghiera reciproca. Con affetto!

                                                                                                                                                   Sr. Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Suor Ornella dalla Guinea-Bissau

Carissimi,                                                                                                     3 Giugno 2008 - Bissorà

                 come state? Spero che voi stiate bene e in forma, come sempre nel servizio attento e prezioso di Dio e della sua Chiesa. Grazie di cuore per le vostre preghiere e le vostre lettere che puntualmente mi giungono per e-mail; quando il Signore è con noi e ci accompagna che cosa dobbiamo temere?

Approfitto della partenza delle mie consorelle per le ferie per mandarvi questa mia.

Il tempo vola... e un anno fa stavo lì con voi, durante la celebrazione della mia professione perpetua... E' passato già un anno, ma sento tutta la gioia e l'entusiasmo del primo giorno del mio cammino, quando ho detto al Signore "Sì, eccomi... mi fido di Te, Ti appartengo". La vita a volte riserva delle piccole sofferenze, ma tutto passa e si riempie di senso in Gesù Cristo e nella sua Croce.

Vorrei raggiungere tutti gli Anziani della Casa di Riposo per salutarli con tanto affetto e ringraziarli per le loro preghiere.

Qui in Guinea Bissau la gente è molto semplice e accogliente, mi trovo bene, e grazie a Dio ho cominciato a parlare un pochino la lingua locale, il Criolo.

In Marzo e Aprile ho accompagnato 7 signore anziane al Battesimo... è stata una bella esperienza per me.

Vorrei ringraziare in primo luogo Dona Clara che fu la prima a domandare di essere battezzata e con il suo entusiasmo ha spinto altre a chiedere di entrare nella Chiesa. Dona Clara, una donna forte e semplice, di etnia balanta, proveniente da una tradizione di religione tradizionale, sposata con un mussulmano, ma che fino all'ultimo ha resistito alla pressione del marito di convertirsi all'Islam.

Con un numeroso numero di figli e nìpoti e pronipoti, arrivata all'età di 70 anni sente il desiderio di conoscere il Cammino di Dio, come è chiamato qui, il cammino di conoscenza di Gesù e del suo Vangelo per entrare nella Chiesa cattolica.

Abbandona le antiche usanze e le tradizioni che la legavano al mondo degli spiriti... e come discepola attenta comincia ad ascoltare la Parola di Dio, a pregare, a ricevere i primi rudimenti di Catechismo.

Io, in quel tempo, mi trovavo nella comunità di Bissorà, ero appena arrivata e per questo più libera, così la Superiora mi chiede di seguirla e visitarla due volte per settimana per prepararla al battesimo.

Ho imparato molto da Dona Clara, nonostante fosse gravemente ammalata, la sua gioia e il suo impegno nell'ascoltare la Parola di Dio mi edificavano.

Spesso mi diceva: "mia figlia raccontami tutto, tutto, voglio conoscere tutto del Cammino di Gesù". A volte le domandavo cosa pensava di un passo del Vangelo, dell'atteggiamento di Gesù e mi dava delle risposte così profonde e teologiche... da lasciare con la bocca aperta... questa è la sapienza dei semplici e degli umili di Dio.

Quello che più la toccava e la entusiasmava era la Misericordia di Dio, il suo amore per il figlio giovane... ma anche per il figlio più vecchio del Vangelo di Luca.

Ma anche il racconto del vecchio Nicodemo del Vangelo di Giovanni 3...

Ascoltava attentamente e quando percepiva qualcosa i suoi occhi prillavano e sorrideva, come accade a chi. scopre una perla preziosa o un tesoro.

Una settimana prima della Celebrazione del Battesimo le sue condizioni di salute si aggravarono molto, lottò fino all'ultimo, avrebbe voluto celebrare il Battesimo con le altre 6 donne anziane che accompagnavo, ma per disegno misterioso di Dio non fu possibile, e il 4 Aprile la mia Consorella Suor Rosangela de Oliveira la battezzò in casa sua.

Nonostante la stanchezza e la febbre partecipò attivamente alla celebrazione cantando di tutto cuore che Sì credeva in Gesù, credeva nell'unico Salvatore Gesù Cristo e tutta la sua vita stava nelle sue mani.

La notte stessa si aggravò molto di più e in mattinata chiuse gli occhi per aprirli di nuovo nel Regno dei Cieli... era il suo grande desiderio, vivere per sempre vicino a Dio.

Non posso nascondervi che ho pianto di commozione e che continuo a ricordarla chiedendole che interceda presso il Signore Gesù la grazia della conversione per questi fratelli della Guinea Bissau. Questa cattedra della sofferenza accettata e accolta con amore grida più forte di mille lezioni. Spesso quando canto quella canzone che tanto le piaceva

"Credo nel Signore, credo in Gesù,

tutta la mia vita sta nelle sue mani,

Gesù è il Cammino di Salvezza... "

non posso che ricordarla con tanto affetto.

Grazie Dona Clara.

La domenica successiva, 6 Aprile, si celebrarono i battesimi delle altre signore anziane, con le quali continuo il cammino di approfondimento e crescita nella fede in Gesù Cristo.

Carissimi, volevo condividere con voi questi miei primi passi in terra di missione. Vi ricordo e abbraccio tutti con grande affetto, che il Signore sia la vostra roccia... e fonte di vita, uniti a Lui, donandoci totalmente per Amore e offrendo le sofferenze e le contrarietà della vita... saremo anche noi in / con / e per Lui fonte di Speranza e di Amore per l'umanità assetata di Dio Misericordioso di Gesù Cristo.

Con affetto e nella preghiera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DALLA GUINEA BISSAU

                                                          Bissau, 20 Agosto 2008

Carissimi,

                  il tempo vola, lo scorso 3 giugno ho celebrato il primo anniversario di professione perpetua. Più vado avanti , più entro in questa realtà nuova e più mi rendo conto che la missione é una questione di Amore, e che alla fine solo l’Amore resta.

Giorni fà sono andata a far visita a una famiglia in lutto, il marito piangeva la giovane moglie morta per AIDS. Le parole a volte sono superflue, ma a volte le persone aspettano una parola di consolazione .... abbiamo pregato insieme, e fatto memoria di come l’amore é per sempre, neppure la morte lo può cancellare. Come persone piangiamo la separazione fisica dei nostri cari, ma l’amore che ci unisce, niente e nessuno lo può eliminare … e questo non solo per noi cristiani che aspettiamo la risurrezione dei morti, ma é per tutti … Chi ci separerà dall’amore di Cristo?

Purtroppo l’AIDS sta uccidendo un numero molto alto di persone, e tutti i giorni, soprattutto giovani. E’ una tristezza! Le persone semplici legate alla Religione Tradizionale non credono all’esistenza di Virus o batteri... cercano la cusa della malattia in relazione all’osservanza o non osservanza degli usi tradizionali, alla fortuna o alla sfortuna, agli spiriti malefici o vendicativi... Purtroppo la gente non ha coscienza della possibilità di una prevenzione o di una più attenta assunzione di responsabilità per quanto riguarda i rapporti sessuali e così la malattia dilaga incontrollata.

Il sistema sanitario locale tenta in qualche modo di sensibilizzare le persone, soprattutto cominciò una campagna per l’uso del preservativo, ma é troppo poco e forse neppure l’intervento più appropriato.

Molte volte non ricorrono all’Ospedale neppure ai primi sintomi del male... é triste vedere persone giovani che se curate con un farmaco antiretrovirale potrebbero vivere ancora qualche anno, e ancora più triste vedere la degradazione morale  e la promiscuità, specialmente in Bissau. Il sesso é un gioco, vissuto come mero piacere, si é svuotato di qualsiasi senso umano, e tutto questo ha portato alla diffusione sempre più rapida dell’AIDS.

Come combattere questo male? Come aiutare le persone a superare una mentalità ascientifica? Come educare ai valori morali? E sopratutto come evitare che i sani valori della Tradizione non siano completamente soppiantati dal nulla, dalla corsa al denaro e  a una posizione di alto rango, e a una mentalità egoistica e individualista? Stiamo collaborando con gli agenti di salute locali, quelli più sensibili... ma a volte l’impressione é di fare un “buco nell’acqua”.

Attualmente mi trovo a Bissau solo di passaggio, la mia comunità di Bissorã sta chiusa durante la settimana, oltre alle due consorelle che erano partite per le ferie, una consorella é dovuta partire urgentemente per motivi di salute, e restando sola non era consigliabile restare in comunità da sola.

Con un altra consorella vado ad aiutare la comunità cristiano solo da venerdì a domenica. Vi confesso che é penoso dover lasciare il campo, vedendo tutte le necessità, ma non c’era altra via.

Il lavoro pastorale, in questo tempo estivo,  é momentaneamente fermo, per lo meno la catechesi nelle tabanche e il cammino catecumenale. La sfida grande é comunicare il Vangelo, adesso posso parlare il criolo, cioè me la cavo, una lingua non si é mai finito di imparare. La gente nella tabanca mi chiedono di imparare la loro propria lingua locale, il Balantà-Mané, é una lingua con influenza arabe, un poco aspirata...non é per niente facile, posso dire tre parole, e salutare, ma non mi sono ancora applicata allo studio. Comunicare  il Vangelo é il nostro servizio, e per questo dobbiamo cercare di fare il possibile, chissà che l’anno prossimo possa cominciare a studiare anche il Balantà-Mané? Per ora sono in attesa di un mandato chiaro, la mia comunità é Bissorã, ma in Settembre/Ottobre le cose potrebbero cambiare, non siamo molte in Guinea-Bissau, e il nuovo governo della Delegazione dovrebbe dare un nuovo assetto alle nostre 3 comunità.

Tutti i giorni imparo qualche cosa, la mentalità, la visione della realtà ... qui così differente. Solo quando mi sarò incarnata qui potrò comunicare il Vangelo... ma quando? E nel frattempo? Mi rendo sempre più conto che l’Inculturazione del Vangelo é compito della Chiesa locale, ma allo stesso tempo la chiesa locale ci interpella... aiutateci!

La nostra Chiesa Locale é viva, giovane, vivace... quando sento comunicare il Vangelo da un catechista locale mi sembra di capire un pochino di più le persone e sento che i catechizzanti lo sentono più vicino, più loro.

Qual é il mio compito? Annunciare il Vangelo e molto più testimoniarlo con la vita. Non é sempre facile in comunità internazionali come la mia, ma è così bello vedere che Dio cammina con noi e non ci abbandona. Ci insegna ad amare come Lui ci ha amati.

Un abbraccio con amicizia e in comunione di preghiera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

gennaio 2009 NOTIZIE DALLA GUINEA BISSAU

 Venga il Tuo Regno                                13 gennaio 2009, Bissorã - Guinea Bissau

Carissima Anna,

e voi tutti del Gruppo Missionario, come state? Spero che tutto vada bene e che abbiate festeggiato bene il Natale e il passaggio dell’anno nuovo. Ho ricevuto una email dell’Associazione Porto Alegre che diceva che erano in vendita regali per la Befana!!

Il giorno 6 gennaio qui era un giorno feriale come gli altri; abbiamo celebrato l’Epifania il 4 gennaio, la domenica anteriore

La Guinea Bissau è un piccolo stato d’Africa, ma molto ricco in cultura e tradizione.Siamo in un paese che è per maggioranza di Religione Tradizionale, ma ci sono anche molti mussulmani … intere etnie che si sono convertite all’Islam. Ci sono i protestanti, evangelici e un numero infinito di sette varie. Anche se i Portoghesi si sono insediati già nel 1500, l’evangelizzazione ha avuto inizio circa sessant’anni fa … Le radici sono ancora piccole e tenere. La mentalità non si cambia dall’oggi al domani.

E’ bello andare a comprare il pane al mattino al forno … e passando per la piazza sentire la radio dare notizie in francese (siamo vicini a Paesi africani di lingua francese, come il Senegal e la Guinea Conacry), dall’altra parte un piccolo gruppo che parla il mandinga, altri il balanta, altri il criolo etc. La coscienza nazionale è ancora fragile; la Guinea Bissau è un popolo nato dall’incontro di molti popoli. In questo sembra molto simile all’Italia.

Io, grazie a Dio, sto bene e sono ben inserita. Il lavoro di catechesi, ascolto delle persone, formazione dei leaders, pastorale ecc.   non manca, ma questo cercare sempre, nei limiti …, di fare la volontà di Dio, che mi ha chiamata qui ad annunciarlo, mi dà infinita gioia e pace.

Un caro ricordo a voi tutti nella preghiera, davanti all’Eucaristia.

                                                                                                            Suor Ornella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saluto a Suor Ornella che torna in Guinea Bissau

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN SALUTO DA SUOR ORNELLA

Dalla Guinea Bissau

 

15 febbraio 201 Bissorà - “Venga il Tuo Regno!”

Carissima Anna,

E carissime/i voi tutte del gruppo missionario di San Pietro, grazie della lettera del Natale scorso; sono rimasta molto contenta di ricevere vostre notizie.

Adesso abbiamo davvero un super-oratorio; anche le strutture hanno il loro valore, ma l’essenziale sono le persone che animano e fanno vivere le strutture. Quest’estate 2010 ho visto un bel gruppo di giovani adolescenti che animavano l’oratorio feriale e che hanno partecipato alla fiaccolata; adesso sono sicura che porteranno avanti le attività con responsabilità e passione.

Io stessa devo molto alla formazione ricevuta in Oratorio e sono grata per la gioia dell’amicizia di tanti fratelli e sorelle con cui ho condiviso parte della mia infanzia e giovinezza.

L’arte educatrice di San Giovanni Bosco ha ispirato i nostri sacerdoti che ricordo con tanto affetto e riconoscenza; e come potrei dimenticare la presenza materna, la dedizione e la costanza delle nostre Suore di Betlem, Sr. Irma, Sr. Filomena, Sr. Giuseppina, Sr. Luigia ecc….

L’oratorio è un luogo di crescita umana e spirituale, aperto a tutti, senza distinzioni o separazioni, una proposta educativa che considero insostituibile in mezzo alle tante proposte e possibilità di oggi, l’oratorio è profondamente ecclesiale. Fin da piccolo scopri che fai parte di una comunità che ti proporziona servizi affinché possa crescere armonicamente nell’amicizia e nella fede e poi ti sprona a metterli al servizio dei tuoi frartelli. Penso che l’amore alla Chiesa come comunità cristiana locale è nata in me fin da quei tempi … anni 80 - 90, quando partecipavamo agli incontri di decanato accompagnati da Patrizia e Laura e quando ci radunavamo attorno al Vescovo nella famosa Traditio Symboli … per ascoltare il Vangelo e la squisita sapienza del Cardinal Martini nello spiegarcelo.

Il Cantagallo, i campeggi, le feste di S. Giovanni Bosco e di mamma Margherita. Gli oratori feriali, lA:C:R: con il Pessina, il servizio alla Casa di Riposo ecc…

Vorrei raggiungere tutti i giovani e i ragazzi, gli adolescenti per incoraggiarli. In criolo - la lingua nazionale della Guinea Bissau - si dice: PEGA TESO!

Coraggio, impegnatevi, ne vale la pena … C’è più gioia nel dare che nel ricevere, penso che l’avete sperimentato anche voi. Ci vuole un pizzico di coraggio, due o tre dosi di pazienza, una bella porzione di amore e passione per i vostri fratelli più giovani e più bisognosi e tanta creatività. Tutti ingredienti che non vi mancano.

Io qui in Bissorà non posso contare con una struttura tanto bella ed efficiente, ma anche qui abbiamo il nostro piccolo oratorio. E’ un gruppo di bambini - adolescenti e giovani: sono circa 200 quest’anno. Il loro motto “In alto i cuori! Tutti uniti, tutti fratelli!” E’ una bella sfida, c’è tanta buona volontà, i bambini vogliono giocare, divertirsi, ballare, cantare, ma anche crescere umanamente e nella fede. Sono la nostra speranza, il futuro della Guinea Bissau.

Carissima Anna, mi hai mandato gli auguri di Buon Natale, io ti auguro buona Quaresima e spero di riuscire a mandarti altre due righe a Pasqua; salutami tutti del Gruppo Missionario.

                                                                                  Con affetto sr. Ornella

14 Novembre 2011                                                                                            Bissorã

BUON NATALE DALLA GUINEA BISSAU

Venga il tuo Regno!

Carissimi ..., come state?

Spero che voi stiate in buona salute.

Io grazie a Dio stò benone e già a due mesi dentro fino al collo con il lavoro pastorale, sopratutto andare nei villaggi per incontrare le comunità cristiane e fare insieme ai catechisti locali la catechesi, stiamo leggendo e riflettendo sopra  il vangelo di Marco.

In questo periodo mi trovo ad affrontare il dolore e la sofferenza di molte mamme gravide che non hanno assistenza medica, e non essendoci buone strade... quando devono partorire, spesso perdono il bambino, altre volte loro stesse muoiono.

È molto triste vedere giovani morire improvvisamente, sappiamo che l'AIDS é molto diffusa, e le persone hanno paura di dire chiaramente che sono infette. Nonostante diversi programmi di coscientizzazione dell'ONU, di ONG e anche della Caritas interdiocesana, che ha creato un servizio per combattere l'AIDS, questa malattia resta un tabù, e sta seminando morte.

Ho accompagnato un poco gi avvenimenti dell'Italia attraverso il telegiornale del Portogallo. Spero che l'Italia riprenda con coraggio, la sua posizione e il buon nome che aveva a livello internazionale.

Pensando ai nostri nonni e a quanto hanno sofferto per la nostra Italia...penso che vale la pena rimboccarci le maniche e riprendere. Dopo la II Guerra mondiale quanti sacrifici e quanto lavoro per ricostruire la nostra Italia! Sono orgogliosa di essere italiana e faccio il tifo per voi, partecipando con voi, anche se lontana, per lo meno con la preghiera.

Speriamo in bene.

Questa non é la prima crisi che passiamo,  Ho speranza! Speriamo che ce la caviamo!

Oso scrivervi per chiedervi un aiuto. È per il bene di una comunità cristiana rurale, a 17 Km da Bissorã, che si chiama Cossubá. È stata la prima tabanca che ha ricevuto la buona novella, nel 1983, quando le mie consorelle arrivarono a Bissorã. Adesso conta con 5 famiglie cristiane, 25 Catecumeni, e moltissimi bambini che partecipano alla catechesi e alla vita di preghiera.

Ogni 20 giorni circa il sacerdote della parrocchia di San Giuseppe di Bissorã, un diocesano, di nome p. Alberto Bilopas, va a celebrare la messa e tutte le domeniche hanno la celebrazione della Parola.

Io sto accompagnando la formazione dei catecumeni e dei catechisti locali.

L'anno scorso la cappella che, come tutte le case nelle tabanche, é fatta di fango seccato al sole,  ha cominciato ad avere problemi, una parete é caduta, perché é nato sotto il pavimento, un termitaio e ha causato molti danni.

I cristiani di Cossubá si sono rivolti a noi, e il parroco a detto che ce la metteremo tutta per aiutarli, ma che loro stessi dovranno dare la loro contribuzione, per cercare le materie prime, specialmente la sabbia, le pietre,  il legno per fare le travi del tetto,  e la mano d'opera. Hanno accettato con gioia e speranza di avere un giorno una nuova e più bella cappella.

La nostra parrocchia é della diocesi di Bissau, e il nostro parroco é un giovane sacerdote locale, che non ha nessun appoggio da parte della sua famiglia, essendo lei stessa bastante povera.

Per questo oso chiedere aiuto alla nostra comunità cristiana di S. Pietro. So molto bene che la vita é cara e dura anche lì in Italia, ancora di più in questi tempi di crisi, ma anche se fosse un pochino, qui sarebbe già tanto e aiuteremmo una nuova comunità cristiana ad avere un degno luogo per celebrare la messa. Se sarà possibile sarebbe anche necessario costruire due salette per la catechesi e per le attività della formazione delle donne: alfabetizzazione e taglio e cucito.

Qui di seguito vi mando il progetto che padre Alberto ha scritto in portoghese e io ho tradotto in italiano per voi. Abbiamo chiesto aiuto anche ad altri benefattori delle Missionarie dell'Immacolata, perciò anche se fosso solo per una parte, sarebbe già tantissimo per noi.

... Io questa volta chiedo aiuto per una sacerdote locale e diocesano che ha cominciato il suo servizio di parroco l'anno scorso, e ci sembra che sia onesto e stia lavorando bene, in collaborazione e con passione missionaria di annunciare la Parola di Dio.

Vi ringrazio già per tutto quello  che avete fatto per me prima della mia partenza, e vi ringrazio sopratutto per le vostre preghiere, sento l'affetto di tutta la comunità cristiana di S. Pietro. Per me é una gioia sentire che non sono sola in questo lavoro pastorale, e che se ci diamo una mano possiamo fare molto di più.

 

Buon Avvento e Buona preparazione alla grande festa dell'Incarnazione di Gesù Cristo, che é venuto per salvare tutti gli uomini e le donne della terra, e che oggi é professato e celebrato anche a Cossubá, una piccola tabanca al Nord della Guinea-Bissau.

Grazie ancora! Con affetto

vostra sr. Ornella Garzetti

UNA RICHIESTA DI AIUTO: ECCO IL PROGETTO !

Diocesi di Bissau – Guinea-Bissau                                                                                    VOLANTINO

da: Missionarie dell’Immacolata PIME Guinea-Bissau, Paroquia de São José di Bissorã

per: Parrocchia di San Pietro Apostolo, Abbiategrasso

assunto: richiesta di aiuto

 

La parrocchia di S. José di Bissorã si trova a 74 chilometri dalla capitale, Bissau, é una cittadina abbastanza estesa, con 9 quartieri è capoluogo di un settore della regione di Oio. Bissorã comprende 176 villaggi o, come si dice in criolo, tabanche, la cui distanza dalla città varia di località in località, tra i 7 e i 35 km.

La popolazione della parrocchia é di 56.868 abitanti, secondo gli ultimi dati statistici del paese, dei quali 8% sono cristiani cattolici, il 20% mussulmani e i restanti sono appartenenti alla Religione Tradizionale Africana (RTA); esiste anche un numero ridotto di addetti a varie e differenti tipi di Sette.

La parrocchia di Bissorã si trova nella regione amministrativa di Oio, nel nord della Guinea-Bissau.

La Parrocchia sta lavorando in differenti aree, per lo sviluppo integrale dell'uomo nuovo: nell'Evangelizzazione (catechesi), nell' Alfabetizzazione degli adulti, adolescenti e giovani dei villaggi e della piccola cittadina di Bissorã, nella formazione delle donne (taglio e cucito, ricamo e uncinetto), nell'aiuto e assistenza ai più necessitati dei villaggi, nella visita agli ammalati e nell'assistenza sanitaria, nella formazione dei giovani e adolescenti in favore di una coscientizzazione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto l'AIDS, nell'area culturale, incentivando la lettura e lo studio dei giovani, attraverso la piccola biblioteca della parrocchia.

La parrocchia di Bissorã ringrazia dal fondo del cuore per la sollecitudine fraterna della comunità di S. Pietro di Abbiategrasso (Italia), per le preghiere e per le tante attività che il gruppo missionario, le diverse associazioni e tutti i fedeli di buona volontà stanno facendo per le missioni in tutto il mondo, non solo in Guinea-Bissau.

Nella nostra parrocchia il numero dei cristiani cattolici sta aumentando grazie alla pastorale di insieme e la collaborazione tra i padri e le suore della missione.

In questo momento ci troviamo ad affrontare molte difficoltà nelle tabanche: la mancanza di luoghi adeguati per l'esercizio del culto, piccole cappelle per la celebrazione dell'eucaristia, la mancanza di spazio per i vari incontri. per la formazione delle donne, per l'alfabetizzazione e soprattutto per la catechesi....

È per questo motivo che veniamo a voi con questa lettera, per sollecitarvi ad appoggiare con il valore di 4.000 Euro, la costruzione di una piccola cappella nella tabanca di Cossubá, che si trova a 18 km. Dalla parrocchia centrale São José. Qui in seguito mandiamo la richiesta dettagliata:

Ringrazio di cuore, già da ora per la vostra attenzione e aspetto una vostra risposta.

Padre Alberto Bilopaz

Parroco della Parrocchia di São José – Bissorã.

Contatto: (00245) 6652385  /  (00245) 5480694.

E-Mail: Alberto_bilopaz@yahoo.com.br

 

Per la costruzione di una cappella per la Tabanca di Cossubá chiediamo l'aiuto di 4.000 Euro

per comprare il materiale edile:

· 1.500 mattoni per il valore di 1.200 Euro (un mattone é di 0,80 / 1 Euro)

· 300 fogli di zinco per la copertura del tetto per un valore di 900 Euro (un foglio di zinco é circa 3 Euro)

· 100 sacchi di cemento per un valore di 650 Euro (un sacco di cemento é circa 6,50 Euro)

· 5 carri di sabbia per un totale di 100 Euro (un carro é di circa 20 Euro)

· 5 carri di pietre per il bitume per un totale di 305 Euro (un carro é di circa 62 Euro)

· 6 finestre per un totale di 120 Euro (una finestra é circa 20 Euro)

· 3 porte per un totale di 68 Euro (una porta é di circa 22,60 Euro)

· materiale di costruzione: chiodi ...ecc. 88 Euro circa

· mano d'opera: 569 Euro (un muratore specializzato guadagna circa 10 Euro al giorno)