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Parrocchia San Pietro - Abbiategrasso (MI) - Corso San Pietro 64 - 0294967330 - parrocchia@sanpietro.cc

 

 

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Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce, Dolce Madre di Gesù.

Santa Madre, deh Voi fate Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte.

 Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Perché con la tua Santa Croce  hai redento il mondo.     

 

Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: “Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui l’accusate; e neanche Erode, infatti ce lo ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò”. Ma essi si misero a gridare tutti insieme: “A morte costui! Dacci libero Barabba!” Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano:“Crocifiggilo, crocifiggilo!” Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che merita la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. (Lc 23, 13-25).

 

 Abbi pietà di noi, Signore. Abbi pietà di noi.

Il tuo cuore desolato, Fu in quell'ora trapassato, Dallo strazio più crudel.

Santa Madre, deh Voi fate Che le piaghe del Signore Siano impresse nel mio cuore.

 

SECONDA STAZIONE: Gesù prende la croce.

 “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”. (Lc 9, 23-24).

 

Quanto triste, quanto affranta, Ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator.

 

TERZA STAZIONE: Gesù cade la prima volta.

   “Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta”. (Lamentazioni1.12)

E vedesti il tuo Figliolo, Così afflitto, così solo, Dare l'ultimo respir.

   

QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua madre.

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. (Lc 2.34-35).

 … Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. (Lc 2,34-35 1,38).

Se ti fossi stato accanto, Forse che non avrei pianto, O Madonna, anch'io con te?

 

QUINTA STAZIONE: il Cireneo aiuta Gesù.

   Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. (Lc 23,26).

Dopo averti contemplata, Col tuo Figlio addolorata, Quanta pena sento in cuor!

 

SESTA STAZIONE: la Veronica asciuga il volto di Gesù.

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53,2 2-3).

Santa Vergine, hai contato Tutti i colpi del peccato, Nelle piaghe di Gesù.

 

SETTIMA STAZIONE: Gesù cade la seconda volta.

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. (Is 53, 6-7).

Fa' che il tuo materno affetto, Per tuo Figlio benedetto, Mi commuova e infiammi il cuor.

 

OTTAVA STAZIONE: Gesù incontra alcune donne piangenti.

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteli! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco? (Lc 23, 27-31).

Dolce Madre dell'amore, Fa' che il grande tuo dolore, io lo senta pure in me.

 

NONA STAZIONE: Gesù cade la terza volta.

Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l’infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: “gli insulti di coloro che ti insultano, sono caduti sopra di me”. (Rm 15, 1-3).

Con che spasimo piangevi, Mentre trepida vedevi, il tuo Figlio nel dolor.

 

DECIMA STAZIONE: Gesù viene spogliato.

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: “ Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte”. E i soldati fecero proprio così. (Gv 19, 23-24).

Le ferite che il peccato Sul tuo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me.

 

UNDICESIMA STAZIONE: Gesù è inchiodato alla croce.

“Giunti sul luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”. (Lc 23, 33-34).

Del Figliolo tuo trafitto, per scontare il mio delitto, condivido ogni dolor.

 

DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore dopo tre ore di agonia.

“Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. “Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloi, Eloi, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. (Mc 15, 33-37).

Di dolori quale abisso, presso, o Madre, al crocifisso, voglio piangere con Te.

 

TREDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce.

“C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatea, una città di Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato, chiese il corpo di Gesù. E lo calò dalla croce.”  (Lc 23, 50-53).

Con amor di figlio, voglio Fare mio il tuo cordoglio, rimanere accanto a Te.

 

QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto nel sepolcro

 “Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò”. (Mt 27, 59-60).

O Madonna, o Gesù buono, vi chiediamo il grande dono dell'eterna gloria in ciel

 

Alcune immagini della Via Crucis della Parrocchia di San Pietro, del pittore Bertuzzi di Milano