Parrocchia San Pietro - Abbiategrasso
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I° Turno
Dall’11 luglio al 25 luglio si è svolto a Temù. Un paese caratteristico a pochi metri da Ponte di Legno, il campeggio estivo del nostro oratorio. Fortunatamente abbiamo trovato sempre bel tempo che ci ha permesso di effettuare bellissime gite, giochi paurosi in pineta e tornei vari. L’esperienza del campeggio è certamente molto forte, sia per i ragazzi che per i più grandi, è stato molto bello veder crescere giorno per giorno nei campeggiatori sentimenti di amicizia, amore, fratellanza. Per i più piccoli è stato tutto come un gioco, mentre i “grandi” hanno trovato in questo campeggio qualcosa in cui credere e per cui impegnarsi. Il filo conduttore era la storia di Teo, un ragazzo come tutti noi che vive la sua normalità in modo speciale! L’obiettivo proposto era quello di far comprendere ai ragazzi che “qualunque avventura nasce dal quotidiano” e che quello che rende straordinaria ogni esistenza è l’amore! Abbiamo imparato che l’amore chiama l’amore e che non si può non amare se si è amati veramente. Molto carica di emozioni è stata la Grande Eucarestia, durante la quale ognuno è stato chiamato a riconoscere le proprie mancanza, deponendo un sasso ai piedi dell’altare come simbolo di pentimento. Inoltre è stata data l’opportunità a tutti di ringraziare le persone che ci avevano aiutato durante i 15 giorni, insomma, questa messa un po’ speciale è riuscita a catturare l’attenzione e l’ammirazione di grandi e piccini, impresa assai ardua! Penso che questo campeggio abbia insegnato qualcosa a tutti e che sia stato vissuto nel migliore dei modi. Ora abbiamo raccontato le impressioni di qualche ragazzo/a: “L’esperienza più significativa per me è stata la due giorni al rifugio Garibaldi. La fatica incontrata lungo il tragitto non ci ha impedito di raggiungere la meta prefissata: Quota 3000 metri. Ho provato una grande gioia e soddisfazione, anche se devo ringraziare i ragazzi che mi sono stati vicini: “solo con il loro aiuto sono arrivata in cima”. “Questo è stato il mio primo campeggio e mica male come esperienza!I ricordi più belli li ho con i miei contendaioli con i quali passavo le notti insonni a progettare gli scherzi per il giorno seguente”. “Quello che mi è piaciuto è stata la gita a 3000 metri. Siamo saliti in funivia e poi mentre tutti si sono fermati, io ed un gruppetto di giovani temerari siamo andati al ghiacciaio! ! Da lassù si vedeva solo tanta neve e i nostri compagni piccoli piccoli. Questo per dimostrare che se c’è la volontà si può tutto, anche noi bambini” “Per una ragazza di 17 anni come me l’emozione più grande è stata insegnare ad altri ragazzi cosa significa amare ed essere amati. Spero che in futuro questi ragazzi possano seguire le orme dei capotenda e diventare a loro volta maestri di vita. Voglio ricordare che nonostante la mia età in campeggio ho riscoperto la bambina che è in me! Ringrazio le mie “piccole” della tenda n°4, mi siete state accanto e spero lo sarete sempre”.
Infine cogliamo l’occasione per ringraziare le donne della cucina, gli uomini, il mitico Walter Magnoni e un grazie particolare al super don Claudio: senza di lui non avremmo potuto vivere questo fantastico campeggio ’96.
I capotenda & le capotenda
II° Turno
Sul pullman dell’andata, le parole dette si contavano sulle dita di una mano, sia per la sonnolenza generale, che per la scarsa conoscenza dei nostri compagni di viaggio. Arrivati al campo incominciamo subito a romper il ghiaccio, e così nacquero nuove amicizie, o si consolidavano quelle già esistenti. Non mancarono però delle situazioni spiacevoli che si chiarirono col passare del tempo, grazie anche all’intervento del don. Gran parte del tempo libero lo trascorrevamo sul campo di pallavolo, questa attività ci accompagnava piacevolmente, e dava e dava la possibilità ad ognuno di esprimersi liberamente. La sera veniva impegnata in interminabili tornei di scacchi e altri giochi, altre sere i nostri educatori ci proposero delle competizioni di vario genere che coinvolsero più o meno tutti. Naturalmente il programma prevedeva alcune escursioni, di cui alcune da “pensionato” e altre da veri e proprio “professionisti”, come Roberto e il Walter. Certo che dovevamo essere un bello spettacolo: In prima posizione si trovava perennemente Villa (che è il Roberto di prima), con la sua inseparabile radio, seguito dal resto del gruppo, più o meno stanco. Il punto forte era però la fine della carovana: i nostri educatori (tra i quali spuntava uno zaino fornito di carta igienica) e il mitico don Claudio con cappellone da “Mezzogiorno di Fuoco” e bastone inossidabile. La più bella gita alla quale abbiamo partecipato è stata la “due giorni”, che oltre ad essere stata la più lunga, ci ha permesso di trascorrere una notte in rifugio. Al termine di ogni giornata si partecipava alla messa, celebrata dal nostro prete. Inoltre negli intervalli delle attività diurne si svolgevano dei momenti di preghiera comunitaria, dove ognuno aveva la possibilità di partecipare; all’interno dei gruppi di lavoro, decisi dal don, chiunque poteva dire la propria. Lasciateci però chiudere in bellezza, raccontandovi dell’ultima sera. Dopo un giorno di pioggia, quando eravamo ormai rassegnati a rinunciare al falò, cessò di piovere ed incominciammo a preparare la legna. Una volta intorno al fuoco l’atmosfera si scaldò grazie al clima gioioso creato dalle canzoni e dal vin brulè, non poteva esserci un modo migliore per chiudere il campeggio, e così tornammo tutti a casa con un ricordo unico di questa esperienza meravigliosa.
Cogliamo ora l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di organizzare questo: in particolare Don Claudio, i nostri educatori, le bravissime cuoche,Ornella, Cristina, Pina e tutti i genitori che hanno montato il campo. A TUTTI VOI UN GRAZIE DI CUORE E….ARRIVEDERCI ALL’ANNO PROSSIMO!!!
III° Turno “Il campeggio non è solo per i giovani, ma è anche per le famiglie”. E’ con questo spirito che quest’anno abbiamo deciso di affrontare l’esperienza del terzo turno. Sia le strutture del campo (tende, servizi igienici, docce, spazi comuni) che le escursioni della zona e i momenti di svago, possono essere proposti anche alle famiglie con bambini piccoli. Per noi è stata una bella (salvo qualche problema meteorologico) avventura; ricca di fascino, dove l’allegria è regnata sovrana e dove la condivisione è stata il perno attorno al quale è ruotata ogni giornata. Molto positivo, anzi “fantastico” è stato il gemellaggio con Don Pietro e i ragazzi dell’Oratorio San Domenico Savio; la vita comunitaria ci ha aiutato a conoscere e a conoscerci meglio; ci ha resi più disponibili gli uni verso gli altri. Le lodi, la messa e i vespri quotidiani ci hanno ci hanno dato modo di alimentare la nostra vita spirituale spesso trascurata durante il resto dell’anno. Per quanto riguarda l’attività motoria non abbiamo potuto esprimerci al meglio causa figli e mal tempo(speriamo nel prossimo anno) ma comunque la noia non ha mai dimorato tra noi. Insomma, è stato proprio bello. Questo articolo vuol essere una testimonianza ma anche un invito a partecipare assieme alla prossima esperienza di campeggio ’97 a Temù.
Fam. Caldera e Ticozzi |