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1. Gennaio 2017

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce lunedì 16.01.2017, alle ore 21.00 presso il salone della casa parrocchiale per discutere il seguente ordine del giorno comunicato ai consiglieri in data 10.01.2017:

 

Ordine del giorno:

  1. Riprendendo il discorso di Papa Francesco alla Chiesa Italiana, in allegato viene consegnata la parte riguardante “La via dell’annunciare”, che siamo chiamati a leggere per una riflessione comune.

  2. Varie ed eventuali.

 

Sono presenti n.18 consiglieri.

Assenti giustificati: Bolchini Daniela, Bustreo Sonia, Cucchi Eurosia, Marini Alberto, Ornati Francesca, Piccolo Ilaria, Radice Marina, Rossini Marika, Scaburri Luigi, don Leandro Gurzoni.

Assenti: Brezigia Michele, Gomez de Sanchedo Lorena Maria.

 

Dopo la lettura di un brano di Vangelo inerente l’ordine del giorno si dà inizio alla riunione affrontando il primo punto:

1)      Riprendendo il discorso di Papa Francesco alla Chiesa Italiana, in allegato viene consegnata la parte riguardante “La via dell’annunciare”, che siamo chiamati a leggere per una riflessione comune.

La moderatrice Vaghi introduce la discussione relativa al punto 1 dell’O.d.g.

Vitali: “Annunciare è gioire” : è uno scandalo che i fedeli escano da messa con aria triste. Alla base dell’annunciare l’incontro gioioso con Gesù. È fondamentale ascoltare: ci sono molti cristiani che parlano ma abbiamo bisogno di cristiani che ascoltino Gesù e gli altri. Si deve fare uscire la ricchezza degli altri attraverso l’incontro.

Viene richiamata la preziosità della lectio divina: permette di conoscere Gesù e il prossimo.

Indico altre frasi che mi hanno colpito: “incontrare più che dare”, “annunciare la speranza della vita nuova e la dolcezza di un Gesù amico che non abbandona”.

Farinelli: anche da parte mia vorrei segnalare una frase che mi ha colpito: “annunciare significa mettere al centro il Vangelo”: nell’incontro con gli altri devo sapere trasmettere il Vangelo. Da parte mia chiedo al Signore l’aiuto per affrontare la quotidianità.

Vaghi: “annunciare è gioire”: anche per me è la frase che trovo più bella. Un altro punto da sottolineare riguarda la citazione che la Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione. La gioia si trasmette e rende pace agli altri.

Parroco: l’attrazione è ciò che si sente nella persona e che ci fa seguire un dato esempio.

Si può leggere il documento alla luce della vita della parrocchia.

Sacchetto: io mi sento di sottolineare il passo che cita: “annunciare significa leggere la realtà e la nostra vocazione”. Penso potrebbe essere utile vedere questa frase nell’ottica dei quattro ambiti di impegno presentati nel documento alla parrocchia e che possono essere un’occasione per ognuno di noi ad impegnarsi in un ambito che sente vicino a sé per essere di servizio agli altri.

Farinelli: un'altra frase che mi ha colpito è: “annunciare significa guarire e rinnovarsi”.

Vitali: mi sento di mettere in evidenza le difficoltà citate: autoreferenzialità, devozionismo, clericalismo, povertà formativa. Penso siano punti su cui meditare.

Parroco: ho letto il documento e non mi è sembrato facile; ha all’interno molta ricchezza ma anche molto impegno da seguire, sono rappresentati tantissimi esempi che coprono praticamente tutti gli ambiti della vita quotidiana. La radice di tutto sta dentro l’intensità del rapporto con Gesù. È molto prezioso che nel cammino di fede della comunità vi sia l’intensità del rapporto con il Signore: si mostra nei rapporti tra sposi, in famiglia, ecc. Nella stessa misura in cui si segue Gesù si diventa servi, avendo fatto tutto quello che si doveva fare. Ci si accorge degli altri se cresce il legame con il Signore. Il Papa per indicare lo stile del servo che si mette a disposizione usa la parola “umanità” e indica nel suo discorso tre caratteristiche: 1) umiltà (mettere al centro il bene dell’altro), 2)disinteresse (agire con gratuità), 3) beatitudine (agire nella gioia).

Sono gli altri che riconoscono in me queste caratteristiche se seguo Cristo.

Vaghi: vediamo nella nostra parrocchia esempi di vicinanza al Signore e di legami con Lui?

Parroco: tantissimi esempi sono presenti; nei momenti forti si vede espressamente la vicinanza al Signore in tantissime persone.

Ricordo le parole chiave dell’incontro di Firenze: uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare.

 

 

2)      Varie ed eventuali.

Gilioli: vi consegno la relazione del Consiglio Decanale sul lavoro fatto da una commissione che ha preparato la giornata della pastorale della famiglia (incontro dei Consigli Pastorali il 10.06 in oratorio S.Giovanni Bosco). Si sta discutendo di diverse tematiche ma non è ancora stata fatta una scelta precisa.

Grassi: martedì abbiamo incontrato il vice presidente della Caritas Ambrosiana nell’ambito delle Caritas decanali. Ha presentato un incontro sul tema che la “carità diventa cultura”. Non bisogna essere per i poveri ma con i poveri. Essere operatori preparati che sappiano dare risposte precise.

Uslenghi: i dati presentati indicano che non esiste emergenza immigrati; la Caritas ha quarantacinque ambiti ma a livello cittadino e decanale il fulcro è il Centro d’Ascolto.

Parroco: è prezioso che si diventi attenti alle situazioni della parrocchia.

Gilioli: l’incontro del 12.02 è tutto da costruire e aperto ai quattro gruppi insieme.

Parroco: in occasione dell’incontro con il Papa a Monza alcune persone hanno mostrato interesse : per il momento non si è organizzato niente ma appena si avranno informazioni più precise prenderemo le decisioni per dare la possibilità di partecipare.

 

Il Consiglio termina alle ore 22.20.

Il Parroco

Il Segretario

 

 

 

 

 

 

2. Febbraio 2017

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce lunedì 13.02.2017, alle ore 21.00 presso il salone della casa parrocchiale per discutere il seguente ordine del giorno comunicato ai consiglieri in data 02.02.2017:

 

Ordine del giorno:

Il 10.06.2017 siamo invitati ad un incontro di tutti i Consigli Pastorali Parrocchiali del nostro Decanato sulla famiglia che si terrà presso il nostro Oratorio.

  1. Riflessioni sulle seguenti tematiche suggeriteci:

·         Famiglia chiamata ad educare i figli (Amoris Laetitia cap.7)

(ad es.: Fam. e Iniziazione Cristiana, Fam. e Comunità educante, Fam. e Pastorale Giovanile …)

·         Famiglia chiamata ad accompagnare al Matrimonio e dopo il Matrimonio (Amoris Laetitia cap.6)

(corsi fidanzati come si svolgono-schede diocesane-coppie guida-CAF; post nozze fatta qualche proposta significativa? Gruppo Famiglie …)

·         Famiglia chiamata a farsi carico di situazioni di bisogno/sofferenza (Amoris Laetitia nn.109-110 / 179-184)

(cosa c’è in atto per far fronte a eventuale perdita di lavoro o situazione critica, come si attivano le famiglie in riferimento al gruppo Caritas, come viene proposta/sostenuta l’accoglienza ai vari livelli …)

 

  1. Suggerimenti per la preparazione del successivo incontro di marzo del CPP, aperto a quanti risulteranno interessati.

 

  1. Varie ed eventuali.

 

Sono presenti n.25 consiglieri.

Assenti giustificati: Pastori Paolo, Piccolo Ilaria, Radice Marina, Scaburri Luigi, Vitali Giuseppemario.

Assenti: Cucchi Marco.

 

Dopo la lettura di un brano di Vangelo inerente l’ordine del giorno si dà inizio alla riunione affrontando il primo punto:

1)      Il 10.06.2017 siamo invitati ad un incontro di tutti i Consigli Pastorali Parrocchiali del nostro Decanato sulla famiglia che si terrà presso il nostro Oratorio.

Riflessioni sulle seguenti tematiche suggeriteci:

·         Famiglia chiamata ad educare i figli (Amoris Laetitia cap.7) (ad es.: Fam. e Iniziazione Cristiana, Fam. e Comunità educante, Fam. e Pastorale Giovanile …)

·         Famiglia chiamata ad accompagnare al Matrimonio e dopo il Matrimonio (Amoris Laetitia cap.6) (corsi fidanzati come si svolgono-schede diocesane-coppie guida-CAF; post nozze fatta qualche proposta significativa? Gruppo Famiglie …)

·         Famiglia chiamata a farsi carico di situazioni di bisogno/sofferenza (Amoris Laetitia nn.109-110 / 179-184) (cosa c’è in atto per far fronte a eventuale perdita di lavoro o situazione critica, come si attivano le famiglie in riferimento al gruppo Caritas, come viene proposta/sostenuta l’accoglienza ai vari livelli …).

 

La moderatrice Bustreo introduce la discussione relativa al punto 1 dell’O.d.g.

Parroco: gli argomenti di oggi fanno riferimento al documento suggerito dalla Diocesi. La famiglia deve essere punto centrale della vita della parrocchia.

Cipressi: la famiglia è una piccola chiesa ed è la base dei primi rudimenti della vita cristiana. Chiunque di noi penso ringrazi, mattina o sera, il Signore. Probabilmente la vita oggi è più frenetica e forse i genitori hanno meno tempo di anni fa per i figli: possono essere i nonni ad aiutare i nipoti nella crescita della fede.

Ornati: vi cito alcuni dei passi che ritengo più significativi: a) Non considerare il matrimonio come punto di arrivo ma assumere il matrimonio come vocazione (Cap. 6); b) La chiesa sia fautrice di percorsi di aiuto ai fidanzati prima e poi ai giovani sposi (attraverso famiglie con esperienza, consultori, ecc.): penso che a questo proposito si debba approfondire e migliorare.

Parroco: con riferimento ai tre argomenti presento le mie riflessioni: a) famiglia fondamento nell’educazione dei figli: normalmente si tende a demandare ad altri esterni alla famiglia l’educazione alla fede dei propri figli; b) famiglia chiamata a preparare al matrimonio: anche in questo caso la famiglia tende a demandare; c) famiglia attenta alle situazioni di povertà: si ha una ricerca di esperti del settore da parte delle famiglie. Nel documento invece si richiama fortemente la famiglia ad un impegno diretto per questi tre ambiti e quindi dobbiamo aiutare le famiglie ad operare in questo se

nso.

Cipressi: nel passato era probabilmente più facile visto il modo differente di vivere (tanti vivevano in corti con molti nuclei famigliari) ed era fondamentale l’esempio e la vicinanza delle altre famiglie.

Bustreo: leggendo l’introduzione mi sento di sottolineare il punto in cui si richiama la famiglia come punto fondamentale della vita delle persone. Ritengo che la cena possa e debba essere un elemento che faccia crescere il senso di appartenenza alla famiglia. Nella famiglia ci sono tutti gli aspetti della vita quotidiana: gioie, dolori, fatiche. Nel periodo della Quaresima penso sarebbe importante richiamare il vivere momenti forti all’interno della propria famiglia.

Parroco: all’interno della famiglia posso testimoniare con il mio esempio la mia fede anche se non si hanno momenti comuni di preghiera con gli altri componenti.

Ornati: il fatto di essere una famiglia unita a volte è di facciata: di fronte al problema importante può arrivare la disgregazione e il conflitto.

Marini: io vorrei proporre la domanda: cosa intendiamo per famiglia oggi? Ad Abbiategrasso si è lavorato molto a livello civile e politico sulle famiglie allargate: noi come ci distinguiamo dalle altre famiglie?

Parroco: nel documento si cita chiaramente la famiglia cristiana con i suoi pilastri fondamentali. La famiglia che ha difficoltà è  comunque chiamata all’educazione dei figli, alla vita comune e noi dobbiamo fare in modo di essere vicini ad essa.

Grassi: visto il recente matrimonio di mia figlia ho trovato di particolare interesse il cap.6. Riuscire ad essere vicini come famiglia ad una nuova famiglia che si sta formando penso sia fondamentale. È la ricchezza di ciò che si riesce a comunicare che aiuta realmente.

Mi sento di citare il paragrafo 220 in cui si ricorda di avere una particolare attenzione alla vita delle coppie anziane e trovo sia un aspetto da non trascurare. Dobbiamo riuscire a far capire il matrimonio come cammino con tante o poche difficoltà che si trovano. L’attenzione alle famiglie in difficoltà è importante da parte della parrocchia.

Farinelli: leggendo il documento ho visto molti errori che ho fatto non vedendo l’ottica della grazia nel mio matrimonio. Da mia figlia ho avuto un insegnamento su come sia importante la vicinanza ai figli piccoli pur avendo meno cose materiali. Alcune volte sono ripresa dai miei figli per la mia attuale vicinanza con Dio: io persisto e spero di riuscire ad essere capace di fare capire loro il mio modo di vivere.

Cipressi: penso che si debba avere la fortuna di innamorarsi dei pregi e dei difetti di chi abbiamo vicino.

Bustreo: propongo di riflettere su queste domande: cosa significa educare? Quali valori riusciamo a trasmettere? A mio parere a volte la famiglia tende a lasciare l’educazione agli altri.

Parroco: un aiuto alle famiglie arriva frequentemente dal cammino che i figli fanno durante l’Iniziazione Cristiana; succede che i genitori vengano aiutati nel proprio cammino di fede attraverso alcuni spunti, alcuni incontri ben organizzati che trovano accompagnando i propri figli.

La famiglia chiamata ad aiutare al matrimonio ho impressione che non sia un aspetto tanto sentito anche se per i diretti interessati sarebbe una grande occasione di crescita comune. A volte i genitori non credono o non vivono l’importanza dell’accompagnamento ai propri figli: sarebbe importante avere una o due coppie che facciano da guida per le giovani coppie.

L’attenzione alle povertà a mio parere è un bel problema: una famiglia riesce ad agire su questo punto se ha fatto propri i due precedenti. Si possono fare passi di aiuto alle famiglie in questo senso indicando le realtà che operano già in questo ambito, quindi il nostro può essere un lavoro di mettere in relazione le parti.

Sacchetto: collegandomi all’ultimo punto del Parroco mi sembra positivo e bello raccontare l’esperienza che ho potuto vivere come responsabile dell’Associazione Paroikia. Noi ci troviamo ad accogliere nuclei famigliari in cui la famiglia non è completa e spesso ha patito momenti di grande difficoltà. Tre famiglie della nostra parrocchia hanno fatto la scelta, molto impegnativa e di grande valore, di essere famiglie di accompagnamento a madri con figli provenienti dalla nostra comunità di accoglienza. Si tratta di un esempio e di una scelta che rappresenta concretamente quanto viene chiesto alle famiglie nel terzo punto e il fatto che esse siano della nostra parrocchia penso che ci possa aiutare nel non considerare impossibile o comunque destinato ad altri un simile impegno.

Ornati: un altro importante punto che vorrei sottolineare è il fatto di riuscire ad educare un figlio a scegliere liberamente: questo comporta un grande cammino da parte della famiglia di origine. Il modo di insegnare i valori è, a mio parere, figlio della cura delle piccole cose e del rispetto del prossimo.

Ferrucci: a volte le nostre indicazioni non sono seguite e ciò fa stare male (scontro adolescenti-genitori su amicizie e compagnie).

Ornati: per la mia esperienza personale non è il luogo, ad esempio l’oratorio, che indica la bontà o meno delle scelte. Nella mia vita ho avuto presente il momento della preghiera in comune.

Gomez: durante la scorsa estate ho fatto una esperienza di vita di comunità con altre famiglie e questo mi sta servendo ora nella mia famiglia, con i miei figli.

Rossini: vorrei dare un esempio da parte mia come figlia: arrivo da un’esperienza negativa di famiglia separata e da questa ho maturato una chiarezza su errori che io non voglio ripetere.

Bustreo: non dimentichiamo il ruolo dei nonni nell’aiuto alle famiglie che lavorano.

Parroco: vi invito a leggere “Educare al pensiero di Cristo” del Cardinale perché in quel documento sono presenti preziosi suggerimenti sui temi trattati oggi.

 

 

2)      Suggerimenti per la preparazione del successivo incontro di marzo del CPP, aperto a quanti risulteranno interessati.

 

Parroco: l’indicazione della Diocesi ha fatto riflettere la Giunta che è arrivata a decidere di proporre questo ulteriore incontro aperto alle persone interessate. Come prima cosa dobbiamo decidere se accettiamo di farlo e in caso positivo se lasciarlo aperto.

Brezigia: proporrei di organizzarlo ma di consegnare del materiale in anticipo.

Grassi: organizzerei l’incontro verso la fine di marzo.

Don Leandro: per permettere una reale partecipazione e quindi una validità all’incontro penso che non sia giusto farlo un lunedì sera ma che sarebbe decisamente meglio organizzarlo una domenica pomeriggio.

Grassi: penso sarebbe positivo farlo in ottica di preparazione all’incontro del 10.06.

Parroco: ribadisco che l’origine è la richiesta del Decanato. Concordo sul fatto che sia da preparare bene e in anticipo, fornendo adeguato materiale perciò suggerisco che qualcuno si faccia carico e prepari prima l’incontro.

Al termine viene deciso di procedere nell’organizzazione di questo incontro per domenica 02.04 e si rendono disponibili i consiglieri: Bustreo, Gomez, Ornati.

 

 


3)      Varie ed eventuali.

 

Si decidono le date degli incontri dei quattro gruppi secondo il seguente calendario:

 

Gruppo Liturgico: lunedì 06.03 ore 21:00 

Gruppo Caritas: venerdì 10.03 ore 21:15

Gruppo Missioni: lunedì 13.03 ore 21:00 

Gruppo Famiglia: venerdì 17.03 ore 21:15

 

 

Il Consiglio termina alle ore 23.10.

Il Parroco

Il Segretario

 

 

 

3. Maggio 2017

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce lunedì 15.05.2017, alle ore 21.30 presso il salone della casa parrocchiale per discutere il seguente ordine del giorno comunicato ai consiglieri in data 03.05.2017:

 

Ordine del giorno:

  1. Siamo invitati a volgere uno sguardo all’indietro e a condividere le impressioni su quanto vissuto negli ultimi mesi (es. quaresima, visita del Papa, incontro sulla famiglia, Passio, settimana santa, inizio del cammino dei gruppi, ecc.):

 

  1. Varie ed eventuali.

 

Sono presenti n.20 consiglieri.

Assenti giustificati: Bolchini Daniela, Brezigia Michele, Caldarola Giacomo, Ferrucci Anna, Pastori Paolo, Radice Marina, Rossini Marika, Scaburri Luigi, Vitali Giuseppemario, Suora.

Assenti: Piccolo Ilaria.

 

Dopo la lettura di un brano di Vangelo inerente l’ordine del giorno si dà inizio alla riunione affrontando il primo punto:

1)      Siamo invitati a volgere uno sguardo all’indietro e a condividere le impressioni su quanto vissuto negli ultimi mesi (es. quaresima, visita del Papa, incontro sulla famiglia, Passio, settimana santa, inizio del cammino dei gruppi, ecc.).

 

La moderatrice Vaghi introduce la discussione relativa al punto 1 dell’O.d.g., precisando che questa volta si è scelto di non avere la necessità di seguire un ordine preciso.

Parroco: ribadisco che mi auguro sia un’occasione in cui ognuno possa sentirsi autorizzato di parlare a ruota libera.

Cipressi: la visita del Papa per noi è stato un momento vissuto indirettamente ma parecchi nostri clienti ci hanno raccontato questa loro esperienza. In casa nostra durante la quaresima è stato presente un gruppo di ascolto e la partecipazione è stata abbastanza scarsa, ma nonostante questo il momento si è rivelato di grande arricchimento, seguendo il testo del Cardinale Martini; i tre incontri sono stati vissuti in maniera molto intensa attraverso il foglio dato dalla parrocchia.

Parroco: i gruppi di ascolto sono un motivo di riflessione per la parrocchia e dato il numero esiguo di persone ci si domanda che valore abbiano o dovrebbero avere

Grassi: i gruppi di ascolto anche da noi hanno ridotto le presenze: è uno specchio dell’evoluzione della società. Il lavoro della quaresima ha comunque suscitato riflessioni generali perché puntato all’esterno mentre si fa più fatica a riflettere sul personale. L’assenza di domande dirette, presenti in precedenza, ha aiutato le riflessioni.

Vaghi: mi sento di parlare della mia esperienza della Passio: è stata molto positiva sia per chi ha collaborato in prima persona sia per chi ha partecipato da spettatore. Ha permesso di instaurare relazioni maggiori tra persone che erano dello stesso ambiente ma non avevano un rapporto diretto. È stato anche un momento di catechesi per alcuni ragazzi. Ho sentito commenti di interesse anche da parte di chi ha assistito e positivo il momento di ascolto delle parole del Papa.

È stato, a mio parere, un momento per una chiesa in uscita. Sono da tenere in poca considerazione, secondo me, alcune polemiche che hanno fatto da contorno.

Parroco: ho impressione che la cadenza biennale sia positiva.

Bustreo: mi ha colpito, lungo il tragitto, l’imbarazzo degli extracomunitari musulmani al passaggio della rappresentazione.

Grassi: mi permetto di chiedere per il futuro una maggiore chiarezza nei manifesti.

Gomez: per la mia famiglia è stato un momento di grande emozione e di grande coinvolgimento per la partecipazione attiva di mio marito, normalmente non abituato a essere presente a manifestazioni così.

Gilioli: da parte mia trovo importante porre l’attenzione sull’esperienza con il Papa: estremamente positiva e con un’atmosfera bellissima. Ricordo in particolare modo il silenzio di certi momenti e l’entusiasmo della gente.

Uslenghi: ho aiutato nell’organizzazione e al mattino ho incontrato gli organizzatori rimanendo molto colpito dalla semplicità abbinata al rigore e alla precisione. Scesi dal treno, la marea di gente ha saputo godere del momento senza lamenti, senza preoccupazioni. La grande armonia e familiarità sono state eccezionali. Il silenzio alla benedizione e la pulizia lasciata mi hanno colpito in maniera profonda. Ho avvertito in quella giornata un grande senso di soddisfazione e calma generale.

Farinelli: ci sono stati tanti esempi di contentezza e fraternità che mi hanno riempito il cuore.

Parroco: è fondamentale che esperienze così aiutino a crescere nella fede e nello stile del Papa. Si è percepito di essere in una esperienza bella che ha dato serenità.

Cucchi E.: non ho potuto partecipare fisicamente ma l’ho fatto da casa. È un esempio di grande riflessione per tutti e di dimostrazione della fede. Il Papa è esempio di chiesa aperta e di umiltà.

I gruppi di ascolto andrebbero presentati maggiormente ed in modo migliore per permettere a nuove persone di partecipare. Per la Passio ho sentito commenti positivi anche da parte di persone non collegate alla vita della parrocchia.

Uslenghi: dal Papa ho portato due amici non molto praticanti ma sono rimasti colpiti dalla esperienza e soprattutto dalla predica del parroco sul treno.

Parroco: il clima che si è creato ha permesso di essere più attenti all’aria della giornata.

Marini: durante la quaresima ho partecipato a incontri di don Mazzucchelli con personaggi che hanno parlato di riconciliazione. Secondo me è un’occasione che potrebbe essere ripetuta anche da noi.

Grassi: alcuni anni fa avevamo organizzato un quaresimale a livello cittadino con incontri su varie tematiche.

Bustreo: vorrei parlare dell’incontro avvenuto in aprile sulla famiglia di cui ho mandato il verbale. Ora domando se ci sono persone che si preoccupino di fare una piccola relazione per la nostra parrocchia.

Parroco: l’organizzazione è del decanato ma sarebbe bello partire dal verbale dell’incontro fatto.

Grassi: è importante che l’iniziativa sia aperta al maggior numero di persone possibile.

Bustreo: la proiezione del discorso del Papa è stata una bella idea per iniziare la discussione.

Ornati: in merito al cammino dei gruppi io mi sono occupata di quello della famiglia. Il primo incontro ha avuto poco riscontro e il prossimo ci sarà il 27.

Morgantini: per il gruppo liturgico abbiamo fatto i primi incontri. Il primo legato alla preparazione del triduo pasquale. Il secondo è stato organizzato con don Leandro in modo esplorativo. Per il libretto dei canti si faranno un libretto per i ragazzi (fatto da loro) e libretto per gli adulti: l’idea è che a fine anno sia pronto.

Grassi: il gruppo Caritas si è incontrato due volte e sono stati incontri di conoscenza. Stiamo definendo soprattutto i compiti del gruppo. Il prossimo sarà a fine giugno. Abbiamo potuto verificare alcune delle emergenze che ci circondano e la cosa positiva è che si è presentata gente nuova, attiva in settori della vita sociale.

Marini: ho partecipato all’incontro del gruppo missionario e per il momento è stato un incontro conoscitivo.

Parroco: lo scopo ultimo è sempre di avvicinarci al Signore e gli altri con me. In questo tipo di cammino è fondamentale la vocazione personale. Il tipo di relazione al di fuori degli incontri deve essere motivo di crescita. La passione deve essere trainante per gli altri. Ricordiamo che deve essere fondamentale l’attenzione a 360 gradi su quanto mi circonda. Lo stile del servo inutile deve essere il nostro stile di servizio.

Il secondo punto che mi sento di rilevare è quanto sia bello il rapporto di attenzione che la nostra parrocchia sta dimostrando nei confronti di don Luigi.


2)      Varie ed eventuali.

 

Uslenghi: ieri è partito il gruppo de “I samaritani”. Sembra che l’iniziativa sia partita bene e con una buona risposta.

 

Il Consiglio termina alle ore 23.00.

Il Parroco

Il Segretario

 

 

 

4. Ottobre 2017

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce lunedì 16.10.2017, alle ore 21:00 presso il salone della casa parrocchiale per discutere il seguente ordine del giorno comunicato ai consiglieri in data 05.10.2017.

 

Ordine del giorno:

  1. Siamo invitati a prendere visione della recentissima lettera alla Diocesi dell’Arcivescovo “Vieni, ti mostrerò la Sposa dell’Agnello” (in allegato), per condividerne le impressioni e le riflessioni personali.

 

  1. Varie ed eventuali.

 

Sono presenti n.22 consiglieri.

Assenti giustificati: Bolchini Daniela, Brezigia Michele, Bustreo Sonia, Poltini Franca,  Scaburri Luigi, Uslenghi Luigi.

Assenti: Cucchi Marco, Gomez de Sanchedo Claudia Lorena, Piccolo Ilaria.

 

Il Parroco introduce l’incontro attraverso la lettura del brano Apocalisse 21,1-22,5, inerente l’ordine del giorno, quindi si dà inizio alla riunione affrontando il primo punto:

1)      Siamo invitati a prendere visione della recentissima lettera alla Diocesi dell’Arcivescovo “Vieni, ti mostrerò la Sposa dell’Agnello” (in allegato), per condividerne le impressioni e le riflessioni personali.

 

La moderatrice Vaghi introduce la discussione relativa al punto 1 dell’O.d.g.

Vaghi: a mio parere in questa lettera l’Arcivescovo ha buttato tanta carne al fuoco: ha ribadito il pensiero di una Chiesa sinodale, ha richiamato a non lamentarsi e a darsi da fare. Pongo attenzione al passo in cui indica che si deve prestare attenzione alla qualità della liturgia, ai media, alla vita politica. Penso siano richiami difficili da applicare nella vita quotidiana.

Cipressi: non è facile ma ci si può provare. Se lui ci stimola con l’immagine del brano scelto, noi non dobbiamo avere paura di ciò che ci circonda. Noto una similitudine alla famiglia, all’impegno ad aiutarsi reciprocamente.

Vitali: vorrei sottolineare alcuni passaggi che mi hanno particolarmente colpito.

Mi presento con discrezione e rispetto … : anche noi dobbiamo averli.

… anche richiedere qualche semplificazione dei calendari … : poche cose ma fatte al meglio.

Forse i laici hanno preferito la delega e la lamentela all’assunzione di responsabilità e … : spesso mi è capitato di richiamare questo concetto.

Forse i preti hanno esercitato il loro magistero in modo personalistico e autoritario … : questo concetto va meditato e penso sia opportuno farne una profonda riflessione. L’Arcivescovo sembra conoscere molto bene i suoi preti.

La sinodalità è opera dello Spirito Santo … : siamo richiamati a decidere insieme. Alcune volte alcuni interventi nel Consiglio Pastorale vengono condannati a priori mentre ne andrebbe vista la positività.

Serietà della riflessione … : non agire di istinto ma usare la pazienza e l’onestà della verifica.

È poi opportuno che la chiesa rimanga aperta per quanto possibile … : ne vedo un richiamo all’apertura non solo fisica.

La comunità degli adulti deve pensarsi come comunità educante : richiamo a noi adulti a non nasconderci

La logica di inclusione … : ricordo l’attuale don Walter, nel 1990 fare oratorio itinerante.

Parroco: il Consiglio Pastorale Decanale ha un ambito ancora difficile da gestire. Non vedo un giudizio negativo nelle parole dell’Arcivescovo ma un’occasione di ripensamento. Sono rimasto molto sorpreso dalla scelta del brano perché per niente facile. Mi capita di leggerlo durante i funerali: risalto dell’immagine di asciugare le lacrime, del dare acqua fresca. Ricordiamo le immagini dell’albero con frutti sempre, foglie medicamentose. Dobbiamo coltivare lo stile. Riflettiamo sul primato assoluto di Dio nelle opere e su come dobbiamo camminare per arrivare lì.

Cucchi: io vedo in questo brano una grande speranza: se vivi la tua vita nel Vangelo niente ti può fare paura.

Cipressi: penso che chi crede abbia una grande fortuna soprattutto nei momenti di difficoltà.

Parroco: non è semplice tradurre nella nostra parrocchia questi gesti. Le difficoltà sono espresse anche nelle difficoltà della rinascita del gruppo Caritas.

Cucchi: è vero è difficile vivere da cristiani; non sempre si trova un riscontro positivo da chi ci sta di fronte.

Farinelli: penso che i miracoli li faccia Gesù; capita a volte di trovarsi nelle condizioni di testimoniare la nostra fede nei piccoli episodi quotidiani e di essere un piccolo strumento di Gesù.

Don Leandro: quando ho ascoltato l’omelia di ingresso dell’Arcivescovo ho visto una difficoltà in questo brano e l’ho sentito un po’ lontano da me. È una lettera che guarda verso il Signore, non è retrospettiva. Ci orienta a guardare avanti verso il Signore perché nella città c’è il Signore. Il Signore è con voi: smettetela di piangervi addosso perché non siete soli: questo è quello che ci viene detto. La cosa che amo di questa lettera è il fatto di non farci sentire soli. Vengono citate alcune priorità: sinodalità, attenzione all’eucaristia come punto centrale (l’eucaristia diventa presente nel vissuto), vita come grazia, vocazione e missione.

Parlando di giovani si sentono gli adulti lamentarsi; la pastorale giovanile viene richiamata con forza nella vocazione e nella preghiera. Le fragilità sono un punto fondamentale dei giovani e la preghiera è differente secondo le età: se non vedo un giovane al rosario non significa che non preghi. Si è scelto di proporre la messa alle 17:30 per i nostri adolescenti per andare incontro alle loro esigenze.

Siamo chiamati a testimoniare che la nostra fede diventi cultura e sia viva con i mezzi di comunicazione attuali. Se la messa la vivo come entità viva allora si trasforma la mia fede in testimonianza e cultura.

Vuole farci vedere lo staordinario nel quotidiano: ciò che è così bello e affascinante è qui e non è lontano.

L’Arcivescovo dimostra grande conoscenza della realtà della diocesi.

Sacchetto: mi aggancio all’affermazione della grande conoscenza della diocesi che dimostra l’Arcivescovo perché la condivo pienamente. Penso che sia una persona estremamente adeguata per guidarla nell’ambito attuale: ci viene chiesto di lavorare tutti insieme per il bene comune.

Parroco: quello che abbiamo detto questa sera non è operativo ma è di fondamentale importanza.

L’ascoltare gli altri: la misura delle verità del mio ascoltare gli altri è la percezione che ha l’altro del mio ascoltare. L’umiltà non è abbassarsi ma tendersi verso gli altri.

La sinodalità è indispensabile per essere comunità anche se non è facile da concretizzare.

Nella concretezza della vita della comunità è importante la ricerca dei rapporti umani e personali.

 

 

2)      Varie ed eventuali.

 

Si ricordano i seguenti appuntamenti:

  • mercoledì 25.10.17 la Serata Missionaria alle ore 21:00 a Gaggiano

  • Scuola della Parola a novembre

Grassi: Porto Franco è a corto di volontari: se conoscete professori in pensione o persone adatte per aiutare i ragazzi delle superiori negli studi, chiedere loro la disponibilità.

Ornati: il gruppo famiglie ha fatto 4 incontri e il prossimo incontro sarà il 24.11. Ci saranno 1 o 2 coppie che parteciperanno agli incontri decanali dei gruppi della famiglia e con loro stiamo studiando cosa proporre.

 

Il Consiglio termina alle ore 22.30.

Il Parroco

Il Segretario