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Parrocchia San Pietro - Abbiategrasso

 

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Al parroco Rotta (o Rotta) successe alla guida della parrocchia di S. Pietro il sacerdote Fedele Perego: vi rimase dal 1834 al 1855.
Furono anni densi di avvenimenti politici che coinvolsero anche la nostra comunità.
Mi limiterò ad accennare a qualcuno di questi fatti di portata generale e a qualche piccola vicenda del piccolo mondo locale.
All’indomani della morte dell’Arcivescovo Gaisruhk (1846), Milano visse un’atmosfera di grande fermento nell’attesa della nomina del nuovo vescovo, che si desiderava italiano e lombardo. Venne infatti nominato il bergamasco Bartolomeo Romilli che era da solo un anno vescovo di Cremona. Fece il suo solenne ingresso il 5 settembre 1846 e fu motivo per una dimostrazione popolare contro gli austriaci, nel clima di libertà che aveva dato agli italiani il nuovo Papa Pio IX.
Il clero ambrosiano sostenne massicciamente questa insurrezione contro lo straniero, nella consapevolezza di poter liberare la chiesa lombarda dai ceppi del giurisdizionalismo austriaco.
Ma fu specialmente nel Marzo del 1848 che Milano, la città e la campagna riuscirono a cacciare gli austriaci, purtroppo per soli pochi mesi e provare l’ebbrezza della libertà civile e religiosa.
Al ritorno degli austriaci il Clero pagò il suo appoggio alle popolazioni con una stretta sorveglianza poliziesca. Vennero proibiti gli assembramenti e quindi anche le processioni religiose, i riti delle Rogazioni, solo nel 1851 vennero attenuate queste restrizioni.
Intanto il Governo provvisorio di Milano aveva fatto in tempo a prendere alcune decisioni. Ne ricordo una non solo perché curiosa, ma anche perché si vede la continuità di un certo comportamento morale da parte della nostra gente. Il 27 marzo fu abolito il gioco del lotto, ritenuto essenzialmente immorale, in quanto fomentatore di vane speranze e di superstizioni. E costituiva un introito non indifferente per lo stato, ma a scapito della borsa della povera gente.

Vi furono ricorrenti epidemie di colera che colpirono il milanese il quel decennio.
Anche nella nostra parrocchia ci furono casi di Cholera Morbus nel 1838; tra luglio e agosto 11 furono i decessi per contagio. Una ripresa più virulenta si ebbe verso la fine del 1854 con 14 morti di Cholera Asiaticus e dall’agosto al novembre del 1855 furono ben 19 i morti di quel morbo in parrocchia di S. Pietro. Questi venivano sepolti di notte senza esequie. Si pensava così di arginare il male, che invece aveva la sua causa soprattutto nella mancanza di igiene quando la calura dell’estate si faceva maggiormente sentire.