| |
Il parroco Giuseppe Rodriguez fu benemerito della nostra parrocchia non
soltanto perché fece edificare l’altare di marmo, ma per altre strutture che la
pastorale dei tempi comportava.
Non si parlava di assistenza ai poveri, perché a questi pensavano le varie
“Opere Pie” esistenti in ogni parrocchia, la cui direzione e amministrazione era
affidata a un Consiglio di cui era solitamente presidente il parroco.
Deputata a questo, in Abbiategrasso, era l’O.P. Misericordia, che possedeva in
S. Pietro l’altare della Madonna della Neve, già esistente nella vecchia
parrocchiale e trasferito nella nuova fabbrica.
Ogni anno per la festa del 5 di agosto si otteneva una bolla per l’Indulgenza
Plenaria, per cui c’era un grande concorso di popolo, anche forestieri e le
generose offerte venivano impiegate al soccorso dei bisognosi.
L’educazione dei ragazzi e giovani era in genere demandata alla “Scuola della
Dottrina Cristiana” che si confondeva solitamente con la Confraternita. Oltre
alla istruzione settimanale per tutti, c’era il “Maestro dei Novizi” che si
occupava delle nuove leve.
Al parroco spettava vigilare sull’aspetto culturale della parrocchia.
E allora dopo l’altare marmoreo ecco il rialzo del campanile e un nuovo concerto
di 5 campane.
Siamo nel 1809, si radunano come al solito gli Officiali della Confraternita che
constatano: “essendo la campana maggiore schieppa e non più abile al sono ed
inservibile del tutto ad invitare il popolo alla Chiesa, donque si passa alla
determinazione con li seguenti avvertimenti mediante l’aprovazione del Parocho e
del Priore, Vice-Priore e Maestro de Nuovi”.
Delle quattro campane esistenti era rotta solo la più grande, erano state poste
nel 1768, ma essendo il primitivo campaniletto troppo basso in confronto della
nuova chiesa (1753-1763 ) si approfitta per alzare di qualche metro la
preesistente torre campanaria.
Ed allora ecco mettersi in moto la macchina per la raccolta dei fondi necessari.
La prova l’abbiamo nella circolare che qui si riporta.
Per aderire al religioso desiderio di questi Parrocchiani la sottoscritta
Fabbriceria è venuta nella determinazione di far rialzare l’attuale depresso
Campanile e rifondere le esistenti quattro Campane, alcuna delle quali inetta
all’uso; ed affine di provvedere viemaggiormente ai comuni bisogni e dare
maggior lustro al pubblico divin Culto progettò l’acquisto di altre cinque
Campane e ne diede commissione allo stesso rifonditore.
I bisogni sono dettati dall’essere la Parrocchia composta di diversi Cascinali a
riflessibile distanza di quest’ampia vallata, onde con maggior facilità il suono
de’ sacri bronzi sia udito dai fedeli che li chiama alle divine funzioni: ma
come potrà la Fabbriceria far fronte agli assunti impegni se non col ricorso
alla pietà dei fedeli che in vero diedero sempre le prove più sincere del
lodevole loro fervore per la casa del Signore?
Piena di fiducia, si rivolge adunque ai devoti Parrocchiani ed ai rispettabili e
zelanti signori Possessori interessandoli a voler contribuire per una causa così
santa e reclamata dalla pubblica utilità e che in questa lusinga fu intrapresa,
e nel mentre ragguaglia la S.V. di tale determinazione, la interessa vivamente
ad offrire alla sottoscritta Fabbriceria quella maggiore elemosina che le di lei
circostanze le permetteranno lorchè si recherà per l’intento alla di lei casa.
Piena di sommessione si rassegna di V.S.
La Fabbriceria
Nel 1825 il parroco Rodriguez sarà promosso alla Prepositura di Corbetta, ma
prima di lasciare S. Pietro vorrà dimostrare la sua riconoscenza alla
Confraternita che l’aveva assecondato nelle sue iniziative, donando 8 torciere
con incise le iniziali “D.G.R”
|