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Alfredo
Ildefonso Schuster (1929-1954): arcivescovo di Milano per venticinque anni
Nato a Roma il 18 gennaio 1880 da Giovanni e Maria
Anna Tutzer, Ildefonso Schuster fu battezzato il 20 gennaio dello stesso anno.
Rimasto presto orfano di padre, entrò nello studentato di S. Paolo fuori le
mura, dove ebbe come maestri il beato Placido Riccardi e don Bonifacio Oslander
che l’educarono alla preghiera. Negli anni successivi si laureò in filosofia al
Collegio Pontificio di Sant’Anselmo a Roma, divenne monaco e il 19 marzo 1904
venne ordinato sacerdote in San Giovanni in Laterano.
A soli 28 anni già insegnava ai novizi: grande fu la sua passione per
l’archeologia, l’arte sacra, la storia monastica e liturgica. In seguito divenne
procuratore generale della Congregazione Cassinese, priore claustrale e infine
abate ordinario di San Paolo fuori le mura (1918).
Il 26 giugno 1929 fu nominato da papa Pio XI arcivescovo di Milano; ebbe inizio
così il suo ministero di vescovo nella Chiesa Ambrosiana. Prese come modello il
suo predecessore, San Carlo Borromeo: seguendo l’insegnamento e l’esempio
dell’illustre precursore, Ildefonso Schuster si dimostrò assiduo nell’effettuare
le visite pastorali nella diocesi che nei venticinque anni del suo episcopato
svolse ben cinque volte.
Questi venticinque anni, si collocano in uno dei periodi più delicati della vita
della Chiesa milanese, dell'Italia e dell'Europa: sono anni segnati da profondi
mutamenti che interessano contemporaneamente il piano politico, sociale ma anche
la vita ecclesiale.
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