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 E'
successo circa dieci anni fa , durante un viaggio a Roma organizzato dalla
Scuola Media Europea, con la partecipazione di studenti, docenti, pochi genitori
e Don Carlo, nostra guida spirituale.
Il soggiorno a Roma ha contemplato la visita ai luoghi storici e di culto, un
raid notturno alla Stazione Termini per "toccare con mano" la cruda realtà della
vita degli " homeless", un incontro fortuito con Renato Zero, acclamato dalle
nostre ragazzine in delirio, e una visita alla Cattedrale di San Pietro per
assistere alla messa celebrata dal Santo Padre.
Ci siamo trovati, così, al cospetto del nostro Pontefice e il ricordo indelebile
che mi porto nel cuore è di avere provato una grandissima emozione, uno stato
d'animo indescrivibile che suscitava sincera commozione.
Personalmente penso che parte di questi sentimenti siano stati dettati dalla
consapevolezza di trovarmi vicino alla persona che rappresenta Dio, il suo primo
discepolo sulla Terra.
Sono però convinta che non basta questo a giustificare l'arrivo a Roma, in
questi giorni, di migliaia di fedeli; è qualcosa che va al di là della fede, è
un omaggio alla persona che il Papa è stato, alla certezza di avere vicino un
amico, alla emozione che suscitava la sua sola presenza che esulava dal suo
ruolo istituzionale.
Forse quello che trasmetteva si può banalizzare con un solo termine: amore.
E ogni persona giunta al suo cospetto, me compresa, intuiva questo sentimento e
soprattutto capiva che non era dettato dalle convenzioni ma veniva dall'anima.
Tiziana Losa
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